È ancora scarso il ricambio tra i revisori legali. A un foltissimo zoccolo duro di professionisti iscritti da molti anni (alcuni senza gli attuali requisiti di laurea e tirocinio previsti oggi dalle direttive europee) fanno riscontro poche nuove iscrizioni. È alto infatti il tasso di abbandono delle nuove leve durante il tirocinio triennale, per non parlare dello sbarramento dell’esame: come ricorda la relazione 2022 del Mef sul Registro revisori, solo il 10% supera, in media, la prova. Il Ministero sta lavorando – si legge nella Relazione – alla «riformulazione del Regolamento esami (Dm 63/2016)» con modalità di svolgimento dell’esame «in forma semplificata». «Chiediamo di poter svolgere l’esame da revisore legale, che peraltro non si tiene dal 2018, nelle stesse sessioni di quello dei commercialisti anche per chi non vuole abilitarsi come commercialista – precisa Ciro Monetta, il presidente dell’Istituto revisori legali – e di ridurre a 18 mesi il tirocinio ora triennale, parificandolo a quello dei commercialisti»
Al 30 aprile 2022, erano 7.671 i tirocinanti con le donne al 43,5 %, in netto recupero rispetto ai revisori in piena attività (31%) più altri 1.596 “sospesi.
Intanto nel Registro revisori risultano iscritte 199.010 persone a fine 2022, con una lenta decrescita (-2,8%in un anno) e oltre un quinto in meno rispetto al 2018. Ma il traguardo di avvicinarsi alla consistenza di altri paesi europei è lontano: sugli oltre 225mila professionisti dei bilanci censiti in tutta Europa poco meno di due su tre sono in Italia. Ma a svolgere davvero la professione sono in pochi: i titolari di incarichi in corso a giugno 2022 erano poco più di 26mila.