Approvazione dell’equo compenso alla Camera entro questa settimana, poi un passaggio veloce al Senato. La norma potrà essere ancora modificata perché «sicuramente migliorabile». Con il ritorno alle tariffe che non può essere considerato solo una provocazione, ma che necessita di riflessioni. Sono le parole di Francesco Paolo Sisto, viceministro alla giustizia, intervenuto ieri nel corso del 6° forum nazionale dei commercialisti, organizzato da ItaliaOggi e Cnpr.
Sempre ieri, alla Camera, è iniziata la discussione sulla proposta di legge per l’equo compenso (atto Camera 338). Dal viceministro, quindi, è arrivata la comunicazione che il testo potrà avere l’ok dell’aula di Montecitorio già entro questa settimana. Una misura «che è sicuramente migliorabile e sulla quale si potrà tornare in futuro, soprattutto per risolvere alcune criticità come le sanzioni ai professionisti». Il viceministro ha anche aperto a una possibile riflessione sul ritorno alle tariffe professionali; sollecitato da una domanda, ha risposto che la questione non è «una semplice provocazione», ma che sarà necessario fare delle riflessioni. Comunque, già l’equo compenso con il riferimento ai parametri ministeriali dimostra che «le tariffe non sono morte, ma sono un costante punto di riferimento».
Di professionisti e in particolare di previdenza ha parlato il sottosegretario al Mef Federico Freni, che ha annunciato l’arrivo del nuovo regolamento sugli investimenti delle casse di previdenza: «Nella legge di bilancio abbiamo approvato una norma che ha cambiato il contesto degli investimenti che oggi prevede un regolamento cornice, approvato dai ministeri vigilanti, nel cui ambito si vanno ad inserire i regolamenti di ciascuna cassa, dando quindi maggior valore e peculiarità ad ognuno. Questo consentirà ad ogni cassa di continuare a svolgere il ruolo di stabilizzatore del sistema proseguendo negli investimenti. Il governo è al lavoro e mi auguro che prima del 30 giugno avremo un nuovo assetto regolamentare», le parole di Freni.
Uno degli argomenti centrali nelle discussioni del forum di ieri è stato la semplificazione. La sottosegretaria al Mef Lucia Albano ha incentrato su questo il suo intervento: «semplificazione e riforma del rapporto tra fisco e contribuente sono punti all’ordine del giorno del governo. In Italia sono 257 i giorni dedicati allo stato, nel Regno unito sono 86. Dobbiamo invertire questi numeri e, allo stesso tempo, abbattere la pressione fiscale». Albano ha poi messo l’accento sulla necessità di spingere le materie Stem, in particolare tra le donne.
Sempre in tema di semplificazione, anche se più sul lato della riscossione, è intervenuto il presidente della commissione finanze del Senato Massimo Garavaglia. In particolare sul magazzino fiscale, la mole di cartelle esattoriali non riscosse, che ormai ha superato i mille miliardi. Secondo Garavaglia una possibile soluzione è quella della semplificazione «In quest’ottica il regime dei minimi è una grandissima semplificazione, per cui decine di miliardi di contribuenti e di imprese vengono tolte dall’attenzione dell’Agenzia delle entrate perché diventa talmente semplice che non c’è la necessità di un grande impegno delle Entrate che si potranno quindi occupare di tipologie diverse di recupero di evasione».
Ancora semplificazione al centro di un altro intervento, quello di Marco Osnato, presidente della commissione finanze della Camera: «per la semplificazione è necessario rivedere i testi unici, che devono essere più snelli e di più facile interpretazione, eliminando quel lunghissimo corollario di circolari che finisce sempre per complicare la vita a cittadini e imprese. In questa fase storica bisogna garantire con forza i diritti dei contribuenti. Guardando al passato recente non credo che le sanatorie fiscali siano state troppe, ma senza dubbio sono state molto coraggiose in quanto hanno affrontato problemi endemici del nostro fisco, spesso troppo complicato».