Nella legge di bilancio predominano i provvedimenti del mef e dell’agenzia delle Entrate. Sotto osservazione riciclaggio e cripto-attività


ItaliaOggi esamina la legge di bilancio 2023 e rileva che dei 95 provvedimenti necessari ad attuarla più di un quarto sono di competenza del Ministero dell’economia e dell’Agenzia delle entrate. A seguire decreti della Presidenza del consiglio e delle Infrastrutture. Di questi provvedimenti alcuni andranno varati già entro 30 giorni dall’entrata in vigore della manovra, molti altri invece non contemplano un termine.

Tra i ministri, sarà quello dell’economia a dover emanare il maggior numero di atti, con 12 decreti previsti. Dovrà, ad esempio, elencare i beni mobili per i quali sarà necessario trasmettere i dati delle vendite online al fisco, nonché istituire, entro 60 giorni dall’entrata in vigore della manovra, un tavolo per la valutazione di soluzioni per mitigare i costi delle commissioni per i pagamenti con pos sotto i 30 euro (vista l’espunzione della norma che eliminava le sanzioni in caso di rifiuto di pagamenti elettronici), limitatamente agli esercenti con ricavi inferiori a 400 mila euro. Un decreto del presidente del Consiglio dei ministri (dpcm), invece, imporrà ai gestori dei circuiti il versamento di un contributo pari al 50% degli utili derivanti dalle commissioni, ma solo nel caso in cui il menzionato tavolo non giunga a un accordo. I dpcm da emanare dopo l’entrata in vigore della manovra saranno in totale 11.

Il lavoro dell’Agenzia delle entrate sarà richiesto anche di più di quello del ministero dell’economia, almeno dal punto di vista della quantità degli atti da preparare. All’amministrazione finanziaria, infatti, è deputata la regolazione di aspetti tecnici tramite l’emanazione di ben 14 provvedimenti del suo direttore. Molti di questi, prevedibilmente, riguarderanno le norme della manovra del capitolo tregua fiscale. Ad esempio, uno o più provvedimenti direttoriali delle Entrate serviranno per la quantificazione a un diciottesimo del minimo delle sanzioni per gli accertamenti con adesione relativi (tra gli altri) ad avvisi non impugnati. Si dovrà attendere l’Agenzia delle entrate anche affinché sia effettivamente possibile sanare le irregolarità formali commesse fino al 31 ottobre 2022 tramite il versamento forfetario di 200 euro.

E non solo, l’amministrazione finanziaria giocherà un ruolo attuativo anche riguardo la nuova regolazione delle cripto-attività. Più precisamente, la sanatoria concessa a chi non ha dichiarato le cripto-attività detenute entro il 31 dicembre 2021 e i redditi sulle stesse realizzati è subordinata a un’istanza di emersione. Questa sarà da presentare sulla base di un modello approvato proprio dall’Agenzia, senza previsione di un termine entro il quale procedervi.

Al lavoro anche il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, con 11 decreti da confezionare. A lui spetterà il compito di regolare il riparto di vari fondi e i finanziamenti di alcune opere pubbliche stradali, nonché quello di stabilire le modalità e i termini per l’erogazione del contributo alle imprese di autotrasporto, unicamente stabilite in Italia. Dette imprese, però, potrebbero aspettare fino al 31 marzo 2023 prima di avere riconosciuto il bonus.

Molto meno da fare, invece, su una manovra tutta fisco, per il ministero della giustizia, a cui è demandata l’emanazione di un solo decreto, al fine di stabilire i requisiti per accedere ai finanziamenti relativi a progetti dedicati ai detenuti. Poco protagonista anche il ministero della salute, con solo 3 decreti di competenza, relativi alla remunerazione aggiuntiva delle farmacie, alla quota premiale per chi finanzia il servizio sanitario nazionale e al contributo per interventi edilizi delle aziende ospedaliere delle province di Latina e Frosinone.

Infine, ruolo abbastanza attivo anche per il ministero del lavoro, di cui uno dei 5 decreti da emanare avrà al centro l’operatività del sistema tramite il quale la quota del reddito di cittadinanza dedicata all’affitto sarà direttamente devoluta al locatore, un atto da emanare entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge di bilancio.

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