Su Italiaoggi il ‘pressing’ dell’Inrl sul registro per la condivisione della gestione con i commercialisti


Un concreto e significativo passo in avanti nel progetto di unione delle professioni contabili prospettato dai vertici Inrl è stato compiuto nei giorni scorsi a seguito dell’incontro tra il Presidente del consiglio nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili, Elbano De Nuccio, il Vice Presidente Michele de Tavonatti ed il Presidente dell’inrl, Ciro Monetta e Vice Presidente dell’istituto Luigi Maninetti,  nel corso del quale sono state individuate aree comuni di interesse professionali, nm ed in particolare, uno degli obiettivi condivisi nel nuovo clima costruttivo che si è creato tra i due organismi di rappresentanza, è la proposta da sottoporre al ministero dell’Economia e Finanze-Ragioneria Generale dello Stato di gestire il Registro dei revisori legali, attualmente gestito da Consip. I vertici dell’Inrl e del CNDCEC, infatti, auspicano di stabilire un modello per una struttura organizzativa snella ed efficiente, e diventare così interlocutori istituzionali delle professioni contabili, ottimizzando l’erogazione dei servizi agli iscritti al Registro.

Per il Presidente del CNDCEC, Elbano De Nuccio: “L’incontro tra il nostro Ente pubblico e l’Istituto è molto importante, poiché rappresenta un modello di collaborazione istituzionale decisivo per permettere ai revisori legali di essere sempre maggiormente rappresentati. Oltre il 90% dei revisori legali sono commercialisti. Anche per questo motivo la nostra collaborazione sarà strategica in vista della proposta, che sarà avanzata nei prossimi mesi, di recuperare la gestione del Registro dei Revisori Legali sotto l’egida del Consiglio nazionale”.

Soddisfazione espressa dal Presidente INRL Ciriaco Monetta: “L’accordo con i commercialisti sulla condivisione di alcuni obiettivi rivolti alla difesa dei diritti degli oltre 127mila revisori legali che l’istituto rappresenta, costituisce  un passaggio decisivo per inaugurare una costruttiva stagione delle professioni contabili all’insegna dell’unitarietà di intenti.” Per Monetta, poi,  si tratta di un significativo passo in avanti rispetto al recente passato che aveva visto spesso contrapposti i due organismi. Una dichiarazione di intenti comuni e condivisi che è anche il frutto di un nuovo clima che si respira con l’insediamento a Palazzo Chigi del Governo Meloni: “Con il nuovo Esecutivo, per la prima volta in Italia guidato da una donna,  abbiamo assistito con soddisfazione al pieno riconoscimento di alcuni esponenti del mondo professionale: la presenza nella squadra di governo di un professionista come Giancarlo Giorgietti  al Ministero dell’Economia e di Marina Calderone (già Presidente dei consulenti del lavoro) al Ministero del lavoro, apre  di fatto una stagione propositiva che pone il mondo professionale al centro del rilancio del sistema-paese.”

Di eguale tenore il commento del vice presidente dell’istituto, Luigi Maninetti: “Con il doveroso passaggio nei rispettivi consigli nazionali, si potrà dar seguito ad una proficua collaborazione che intende accrescere la tutela dei nostri colleghi e qualificare ancor di più la interlocuzione istituzionale di organismi di rappresentanza dei professionisti contabili con i ministeri referenti, in un momento così cruciale per il nostro paese. Non sottovalutiamo poi – prosegue Maninetti –  le sfide alle quali siamo tutti chiamati a dare un sostanziale contributo, ma proprio la presenza di colleghi in alcuni ministeri-chiave, ci rassicura e può essere considerata una importante garanzia per come verranno affrontate certe delicatissime tematiche, prima fra tutte la gestione delle risorse del Pnrr da parte degli enti locali, per proseguire con la riforma della giustizia tributaria e l’equo compenso per i professionisti, ovvero il regolamento per uno strumento che deve speditamente riprendere il proprio iter in parlamento”

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Ai webinar dell’istituto nuovi focus sul terzo settore e sugli errori significativi nella revisione

Sempre più forte l’interesse dei professionisti contabili riguardo al terzo Settore, come dimostrano le centinaia di partecipanti ai webinar gratuiti del mercoledì che l’istituto ha programmato per quest’ultimo trimestre dell’anno. Nell’ultimo incontro, il professor Giorgio De Lucchi  si è soffermato sullalettura del bilancio d’esercizio come strumento di controllo ai fini dei parametri per rimanere nel RUNTS, ricordando l’importanza ‘storica’ del passaggio culturale da parte del legislatore da enti no-profit ad enti del terzo settore. Di particolare rilievo le precisazioni di De Lucchi sui casi in cui gli enti del terzo settore diventano ‘fiscalmente’ commerciali con le specifiche delle condizioni previste. Successivamente,  prima di procedere alla interpretazione del bilancio o rendiconto, il revisore deve verificare la natura dell’ETS in quanto in presenza di associazioni aventi la qualifica di APS (Associazione di Promozione Sociale) o di ODV (Organizzazioni di Volontariato) si è in presenza di ulteriori agevolazioni specifiche di settore. De Lucchi ha poi evidenziato che “la novità fondamentale della riforma del terzo settore  e’ sostanzialmente questa si rimane ETS pur essendo un ETS commerciale ma se la prevalenza della commercialità deriva dalle attività di interesse generale quindi dalle attività dell’articolo 5 del decreto legislativo 117/2017 cosiddette attività «nobili», di fatto si rimane nel RUNTS.”

Inoltre il Decreto ha previsto due criteri alternativi, necessari ad individuare la correttezza strutturale dell’attività esercitata dall’ente. Le attività diverse possono essere ritenute secondarie se ricorre almeno una di queste due condizioni: esse non devono superare il 30% delle entrate complessive dell’Ets;  oppure non devono superare il 66% dei costi complessivi dell’Ets. “Ai fini di questo calcolo per ricavi  – ha sottolineato De Lucchi – si intendono le entrate da corrispettivo per beni o servizi ceduti o scambiati dall’ets. Si considerano entrate complessive, inoltre, quelle derivanti da quote e contributi associativi, da erogazioni liberali e gratuite, da lasciti testamentari, i contributi pubblici senza vincolo di corrispettivo, le attività di raccolta fondi e le somme ricevute tramite il 5 per mille”. L’organo di amministrazione dovrà decidere quale dei due criteri utilizzare per determinare il rispetto della soglia prevista. A conti fatti il bilancio diventa fondamentale per la verifica della permanenza dell’ETS nel RUNTS o nell’ipotesi meno penalizzante la permanenza nel RUNTS ma la prevalenza di attività commerciale con la conseguenza di un nuovo regime contabile e ulteriori adempimenti formali e sostanziali. La premessa per poter «interpretare» e «leggere» le voci del bilancio o rendiconto è l’obbligo della contabilità separata per l’attività commerciale esercitata. De Lucchi ha infine ricordato che l’agenzia delle entrate con la risoluzione 86/02 ha chiarito che l’obbligo della contabilità separata risulta assolto con piani dei conti che permette di distinguere le diverse movimentazioni relative ad ogni attività. Di particolare interesse anche la seconda parte del webinar, condotta dalla docente Anna Maria Ruggieri che ha approfondito il tema delicato del rischio di ‘errore significativo’ con le specifiche sulla valutazione della ‘significatività’ che può essere considerata valutando come e in che misura i fattori di rischio intrinseco influenzano la combinazione della probabilità che un errore si verifichi e l’entità del potenziale errore qualora questo dovesse verificarsi. Di eguale importanza la parte dell’illustrazione che Anna Maria Ruggieri ha riservato al cosiddetto ‘rischio pervasivo’, ovvero i possibili effetti sul bilancio degli eventuali errori che non siano stati individuati a causa dell’impossibilità di acquisire elementi probativi sufficienti ed appropriati. “Effetti pervasivi sul bilancio – ha infatti sottolineato Ruggieri – sono quelli che, sulla base del giudizio professionale del revisore non si limitano a specifici elementi, conti o voci del bilancio; e  pur limitandosi a specifici elementi, conti o voci del bilancio, rappresentano o potrebbero rappresentare una parte sostanziale del bilancio; o ancora, con riferimento all’informativa di bilancio, assumono un’importanza fondamentale per la comprensione del bilancio stesso da parte degli utilizzatori.” E nell’immediato futuro  verrà ripresa  l’attività formativa dell’inrl sul territorio con l’organizzazione, in collaborazione con l’Odcec di Paola e l’Università della Calabria (Unical) di un corso di aggiornamento sui principi di revisione Isa Italia che si terrà il prossimo 28 novembre presso la Sala Odcec di Paola.

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