Su ItaliaOggi un dettagliato resoconto del primo incontro ‘pubblico’ del Ministro del Lavoro Marina Calderone. Quota 41 “può essere un punto di riferimento ma è ancora presto per poter dire in che modo e con quali condizionalità”. Così la neo ministra del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Calderone, al termine dell’incontro con le parti sociali, risponde ad una domanda sugli interventi in materia di pensioni in vista della manovra. E’ “una fase in cui stiamo studiando gli strumenti. E questo, aggiunge, insieme alla proroga di Opzione donna.
Non sarà il primo incontro, questo, perche’ è un tavolo di avvio, di presentazione, un tavolo di valutazione di quelli che saranno poi i piani di lavoro. Da questo momento in poi andremo ad affrontare gli argomenti uno per uno e soprattutto per tavoli dedicati, in modo che l’approccio sia strutturale”. Sul salario minimo, la ministra ha detto che “abbiamo due anni per recepire la direttiva: le direttive europee non si possono non recepire, nei tempi di legge le andremo a recepire ma con attenzone e dialogo”, ha aggiunto.
Su tema reddito di cittadinanza, “nessuno ha mai detto che chi non puo’ lavorare sara’ lasciato indietro, non e’ questo il messaggio; il messaggio da trasferire e’ che chi e’ nelle condizioni di lavorare o la sara’ attraverso percorsi di riqualificazione deve trovare la giusta collocazione. Se ci saranno da apportare delle modifiche su un nuovo assetto, controlli, condizionalita’, queste sono condizioni che devono servire per migliorare le performance nell’ingresso dei lavoratori”. “Indipendentemente da quello che sara’ possibile fare in manovra, c’e’ l’esigenza di potenziare le politiche attive e gli interventi per favorire il transito dalla scuola al lavoro. Sulle politiche attive c’e’ da lavorare moltissimo, c’e’ il tema dell’accompagnamento al
lavoro, soprattutto di coloro che il lavoro lo hanno perso”, ha aggiunto Calderone. “Per le aziende c’è difficolta’ a trovare lavoratori e far fronte a picchi di attivita’, non riescono a trovare figure diversificate. Non credo sia possibile che non ci sia incrocio domanda-offerta”.
“Non sarà il primo incontro, questo, perche’ è un tavolo di avvio, di presentazione, un tavolo di valutazione di quelli che saranno poi i piani di lavoro. Da questo momento in poi andremo ad affrontare gli argomenti uno per uno e soprattutto per tavoli dedicati, in modo che l’approccio sia strutturale”. Sul salario minimo, la ministra ha detto che “abbiamo due anni per recepire la direttiva: le direttive europee non si possono non recepire, nei tempi di legge le andremo a recepire ma con attenzone e dialogo”, ha aggiunto.
Su tema reddito di cittadinanza, “nessuno ha mai detto che chi non puo’ lavorare sara’ lasciato indietro, non e’ questo il messaggio; il messaggio da trasferire e’ che chi e’ nelle condizioni di lavorare o la sara’ attraverso percorsi di riqualificazione deve trovare la giusta collocazione. Se ci saranno da apportare delle modifiche su un nuovo assetto, controlli, condizionalita’, queste sono condizioni che devono servire per migliorare le performance nell’ingresso dei lavoratori”. “Indipendentemente da quello che sara’ possibile fare in manovra, c’e’ l’esigenza di potenziare le politiche attive e gli interventi per favorire il transito dalla scuola al lavoro. Sulle politiche attive c’e’ da lavorare moltissimo, c’e’ il tema dell’accompagnamento al
lavoro, soprattutto di coloro che il lavoro lo hanno perso”, ha aggiunto Calderone. “Per le aziende c’è difficolta’ a trovare lavoratori e far fronte a picchi di attivita’, non riescono a trovare figure diversificate. Non credo sia possibile che non ci sia incrocio domanda-offerta”.
“Abbiamo formalizzato l’auspicio di un dialogo e un cammino solido e partecipato tra ministero del Lavoro e parti sociali. Il ministro ha riconosciuto l’importanza del dialogo, abbiamo indicato le prime priorità che devono essere il centro di tavoli settoriali che speriamo possano partire a breve”. Lo ha detto il leader della Cisl, Luigi Sbarra, uscendo dal ministero del Lavoro. “Prima della legge di bilancio serve un provvedimento finalizzato a sostenere il reddito dei lavoratori, dei pensionati e della famiglia – ha affermato – dare profondità a un sistema di aiuti prorogando le misure del precedente Governo. Poi c’è l’emergenza sicurezza sul lavoro, infine le pensioni per scongiurare lo scalone di 5 anni della legge Fornero. Sulla base di queste priorità il ministro è disponibili a convocare tavoli settoriali. Il giudizio in questa fase è positivo”.
«Il ministro del Lavoro, Marina Elvira Calderone, ha annunciato un tavolo sul lavoro autonomo che si terrà la prossima settimana, accogliendo così le nostre richieste di misure specifiche per tutelare professionisti e partite Iva, pesantemente colpiti dalla crisi economica». È quanto ha affermato oggi il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, al termine dell’incontro con le parti sociali. «Il ministro Calderone conosce benissimo la realtà delle professioni e oggi il lavoro autonomo in Italia sconta gravi ritardi in termini di tutele. Nelle passate legislature sono stati fatti passi avanti con il Jobs act degli autonomi e con l’Iscro, ma adesso è arrivato il momento di lanciare un nuovo progetto normativo, che metta al centro la persona con i suoi valori e bisogni di welfare, a prescindere dalla qualificazione del rapporto», ha detto Stella.
Il presidente di Confprofessioni è anche intervenuto sul tema del costo del lavoro. «Crisi economica e inflazione pesano sui rinnovi contrattuali. Il nostro obiettivo è quello di valorizzare produttività, risultati, merito e competenze, ma occorre intervenire abbassando il costo del lavoro. Se il taglio del cuneo fiscale e contributivo rimane un tema centrale per sostenere l’occupazione, in una fase di forte incertezza economica la detassazione e la decontribuzione degli aumenti salariali concordati dalle parti sociali può rappresentare una soluzione più efficace per fronteggiare la perdita del potere d’acquisto delle famiglie e lavoratori».
“Affrontare la riduzione del cuneo fiscale risponde a due esigenze, rilanciare la competitività delle imprese e rafforzare il potere d’acquisto dei lavoratori la cui busta paga è provata dall’inflazione a doppia cifra e dalle speculazioni del mercato”. Lo ha detto Maurizio Gardini, presidente di Alleanza Cooperative, intervenendo anche a nome dei copresidenti Mauro Lusetti e Giovanni Schiavone al primo incontro tra governo e parti sociali con la ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali Marina Calderone. “Serve un nuovo patto per il lavoro per creare ricchezza da redistribuire a partire da una maggiore detassazione delle forme di welfare e dei premi di produttività. Va poi semplificata la giungla dei CCNL che hanno sfondato il tetto dei mille contratti, poche decine quelli validi, centinaia quelli pirata che favoriscono la nascita di aree grigie e di sfruttamento dei lavoratori. A tal proposito basta parlare di false cooperative. Molto più corretto parlare di false imprese, costituite spesso in forma di srl semplificata a 1€”. “Bene gli strumenti che si prendono carico delle povertà, ma non chi si nasconde dietro l’assistenza dello Stato: queste protezioni sociali non posso essere un alibi per non lavorare. Sulle pensioni siamo pronti a sostenere forme di flessibilità in uscita a patto che tengano conto dell’equilibrio dei conti pubblici”.
“E’ stato un incontro costruttivo, utile ad avviare riflessioni sull’importante tema del lavoro, centrale per lo sviluppo del Paese, partendo dalle priorità”, ha commentato, in una nota, il direttore generale di Abi, Giovanni Sabatini. Tra i temi in agenda anche gli strumenti su cui Abi e le banche sono da
tempo al lavoro, insieme ai sindacati di settore, per migliorare le condizioni dei dipendenti ed e’ positivo che si vogliano potenziare ed adeguare all’evoluzione delle esigenze di lavoratori e imprese”.