Nuovo slittamento per i preventivi dei bilanci dei comuni: contabilità in affanno per pandemìa e caro-energia


I bilanci dei comuni slittano ancora. La nuova deadline per approvare i preventivi 2022-2024, che sarebbe scaduta ieri, si sposta al 30 giugno per venire incontro alle richieste degli enti, e in primis dell’Anci, alla prese con le ricadute economiche della pandemia, con il caro energia e con la gestione dei profughi ucraini. Un mix di fattori di complicazione che ha reso quantomai incerto il quadro della finanza locale al punto da rendere necessario il terzo slittamento dell’anno (dopo quelli al 31 marzo e al 31 maggio). Ad accogliere la richiesta del presidente dell’Anci, Antonio Decaro, è stata la conferenza Stato città di ieri riunita in seduta straordinaria.

L’extra time di un mese, di cui i comuni potranno usufruire per approvare i bilanci di previsione, porta con sé anche lo slittamento del termine di approvazione delle tariffe Tari. La regola è quella fissata dal decreto aiuti (art.43 comma 11 del dl 50/2022) secondo cui (si veda ItaliaOggi del 29 aprile e del 3 maggio) ogni qual volta il termine per l’approvazione dei bilanci di previsione venga posticipato oltre il 30 aprile (come quest’anno), le scadenze per approvare i piani finanziari del servizio di gestione rifiuti, le tariffe e i regolamenti della Tari verranno allineate con quelle dei preventivi. In caso di approvazione o di modifica dei provvedimenti relativi alla Tari o alla tariffa corrispettiva in data successiva all’approvazione del proprio bilancio di previsione, i comuni potranno effettuare le conseguenti modifiche in occasione della prima variazione di bilancio utile, senza dover riapprovare i preventivi.

Nei preventivi 2022 gli enti locali potranno utilizzare la quota libera degli avanzi dello scorso anno, accertati con il rendiconto 2021. La chance è stata disposta “in via eccezionale e in considerazione degli effetti economici della crisi ucraina e dell’emergenza epidemiologica” dal decreto legge “Aiuti”. La norma derogatoria consentirà la chiusura dei preventivi in tutti i comuni (in primis Milano) che hanno bisogno di mettere subito a bilancio gli avanzi (pari in totale a 3,5 mld nel 2019) per far quadrare i conti senza dover attendere la salvaguardia degli equilibri di bilancio fissata per il 31 luglio. “Non sono molti i comuni che ancora devono procede all’approvazione dei preventivi ma riteniamo possa essere utile”, ha spiegato il viceministro all’economia Laura Castelli, annunciando, dopo la Stato-città la firma del decreto di proroga da parte della ministra dell’interno Luciana Lamorgese.

La proroga di un mese decisa dal governo servirà anche a mettere a bilancio il surplus di risorse riconosciute a comuni e province per far fronte al caro energia e garantire la continuità dei servizi erogati. Il contributo straordinario di 250 milioni (200 ai comuni e 50 a province e città metropolitane) stanziato dal dl 17/2022 si è arricchito con il dl Aiuti di ulteriori 170 milioni di cui 150 destinati ai sindaci e 20 agli enti di area vasta.

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