Su ItaliaOggi il giudizio dell’Inrl in merito alla riforma della giustizia tributaria: inaccettabile l’esclusione dei professionisti economico-contabili


Su ItaliaOggi la dura presa di posizione dell’Inrl in merito alla riforma della giustizia tributaria.

A pochi giorni dall’approvazione del Governo dello schema di disegno di legge e nel pieno svolgimento del dibattito parlamentare, anche i vertici dell’Inrl prendono una netta posizione contro l’esclusione dei professionisti economici, dal momento che il Ddl prevede l’accesso alla carriera di giudice professionale soltanto con la laurea in giurisprudenza.  In buona sostanza le perplessità dell’istituto si concentrano sul fatto che l’esclusione nell’ accesso anche a coloro che sono in possesso di diploma di laurea specifica in materia tributaria, appare paradossale e contro ogni logica poiché in un contesto così delicato e specialistico come il processo tributario, non è pensabile che l’organo giudicante non abbia conoscenze specifiche in tema fiscale, contabile, aziendale. Secondo il Presidente Inrl, Ciro Monetta: “Il disegno di legge governativo sulla riforma dell’ordinamento del processo tributario e del giudice costituisce, senza dubbio, un evento di importanza storica, anche in virtù del fatto che tale riforma rientra anche nel quadro delle riforme ordinamentali previste per lo sviluppo del Pnrr. Molte sono le positività della riforma: dalla trasformazione del giudice onorario a giudice professionale, da part time a tempo pieno, la scelta di non intervenire in maniera invasiva sulla struttura del processo tributario e tant’altro di molto positivo. Pertanto, direi che il testo presentato non andrà certamente stravolto ma ci si aspetta che alcuni miglioramenti vengano apportati al più presto. In particolare, mi riferisco all’esclusione dei professionisti contabili da tale funzione in quanto il ciclo di studi e di formazione di quest’ultimi è perfettamente compatibile per l’esercizio di tale ufficio. Ciò detto anch’io mi associo alla richiesta già effettuata da altri colleghi per la modifica della riforma presentata prima che sia troppo tardi.”

Per inciso quello della giustizia tributaria è un passaggio-chiave per le sfide del paese e impegna notevolmente il mondo delle professioni: basti pensare che nel 2021, in base al resoconto ufficiale pubblicato anche dai media economici, si sono registrate oltre 121mila controversie presso le Commissione tributarie provinciali e regionali, con un ‘taglio’ degli arretrati di appena il 21%. Un dato che per l’istituto evidenzia, oggi più che mai,  l’esigenza di dotare la giustizia tributaria di professionisti preparati, con specifiche competenze economiche ed in grado di ridurre quanto possibile il volume di contenziosi. Fervono intanto, presso la segreteria, i preparativi per l’assemblea generale dell’Inrl che si terrà in presenza a Roma il prossimo 24 giugno, dove verranno illustrate alcune misure dibattute in consiglio nazionale riguardo all’attività dell’istituto sul territorio, in particolare l’accorpamento di talune delegazioni provinciali resasi necessaria per assicurare una maggiore efficienza dell’organizzazione interna.

Ai webinar dell’inrl focus sulla valutazione degli errori di revisione, sull’istituto giuridico del ‘trust’ e sui sistemi di controllo interno

Si è svolto, nei giorni scorsi, con la ormai consueta e nutrita partecipazione di revisori associati il webinar gratuito del mercoledì promosso dall’Inrl e condotto dalla dott.ssa Valeria Marcigaglia, docente dell’istituto e senior manager di Virevi srl,  sulla valutazione degli errori di revisione, con un’ampia illustrazione delle peculiarità del principio isa italia 450 ed una disamina dei passaggi-chiave quali le verifiche di sostanza sul bilancio, la valutazione degli eventuali errori ‘significativi’, la discussione con la direzione di tali errori e l’emissione del giudizio sul bilancio. In particolare Marcigaglia ha ricordato che “L’isa italia 450 chiede espressamente al revisore legale di comunicare alla Direzione dell’azienda gli errori complessivamente identificati durante il lavoro di revisione e chiedere che vengano corretti. Qualora la direzione si rifiuti di correggere gli errori comunicati dal revisore, questi deve comprenderne le ragioni e valutare se il bilancio nel suo complesso non contenga errori significativi. E comunque è bene evidenziare che gli errori non corretti devono essere tenuti in considerazione per l’emissione del giudizio sul bilancio”.

Ed eguale interesse, con centinaia di revisori collegati, ha suscitato il webinar condotto dall’avvocato Cristina Guelfi sull’istituto giuridico del  ‘trust’ che può affiancare i processi di composizione negoziata della crisi d’impresa rappresentando una delle possibili soluzioni della procedura. In particolare Guelfi ha precisato: “Di origine anglosassone la figura del trust non ha una regolazione precisa in Italia lasciando così all’autonomia delle parti il potere di decidere l’aspetto regolatorio e normativo attraverso la predisposizione di un apposito statuto secondo la normativa dello Stato di esecuzione. In particolare il codice della crisi d’impresa, seppure indirettamente, lascia spazio operativo al trust nella gestione della crisi.  Infatti, il trust permette di proteggere i beni del debitore funzionali alla realizzazione dell’accordo raggiungibile in sede di negoziazione rassicurando i creditori che, con l’effetto segregativo, i beni conferiti in trust siano utilizzati per il risanamento dell’impresa. Il trust funge da garanzia per i creditori che acconsentono a partecipare al tavolo delle trattative della composizione negoziata, poichè si vedono soddisfatta la propria pretesa creditoria senza incorrere in procedimenti giudiziari. Molteplici, poi, sono i ruoli che un revisore può assumere nella gestione del trust appositamente costituito per la gestione della crisi d’impresa fra cui spicca sicuramente il dovere di controllo contabile e la valutazione degli adeguati flussi informativi fra l’amministrazione del trust e la funzione di controllo contabile del revisore stesso. Questo nuovo quadro normativo della crisi d’impresa, che sta destando la massima attenzione da parte dei professionisti contabili, pone indirettamente la funzione del trust al centro dell’attenzione quale strumento di supporto per la gestione della composizione negoziata e più in generale per il nuovo quadro regolatorio stabilito dal nuovo codice della crisi d’impresa”.                          A completare il ciclo di webinar gratuiti dell’istituto del mese di maggio,  si è tenuta proprio pochi giorni fa la lezione della docente Simona Pastorino interamente dedicata al sistema di controllo interno con un’attenta illustrazione dei principi per un  adeguato funzionamento del sistema stesso, dall’ambiente di controllo alla valutazione del rischio,  dalle attività di monitoraggio all’attività di informazione e comunicazione. Al termine della sua lezione Pastorino ha poi ricordato quanto sia cruciale la valutazione dei rischi nell’attività di controllo e monitoraggio con l’individuazione di eventuali meccanismi di protezione.

Revisori News                      

A luglio e novembre ‘esami di Stato’ a distanza                   per l’iscrizione al registro dei revisori

Con apposita ordinanza del 5 maggio 2022 il Ministero dell’Università ha stabilito che per l’anno in corso le due sessioni degli esami di stato di abilitazione all’esercizio di dottore commercialista ed esperto contabile si terranno a distanza nei mesi di luglio e novembre 2022. Sono altresì indette, all’interno delle sessioni d’esame innanzi indicate, le prove integrative per l’abilitazione all’esercizio della revisione legale. I candidati possono presentare l’istanza ai fini dell’ammissione agli esami di Stato in una sola delle sedi elencate nella tabella riportata nel testo del decreto. I candidati agli esami di Stato devono presentare la domanda di ammissione alla prima sessione non oltre il 23 giugno 2022 e alla seconda sessione non oltre il 19 ottobre 2022 presso la segreteria dell’università o istituto di istruzione universitaria presso cui intendono sostenere gli esami. Coloro che hanno presentato domanda di accesso alla prima sessione e che sono stati impossibilitati a partecipare alle prove possono presentarsi alla seconda sessione producendo a tal fine nuova domanda entro la suddetta data del 19 ottobre 2022, facendo riferimento alla documentazione già allegata alla precedente istanza. La domanda, in carta semplice, con l’indicazione del nome e cognome, della data di nascita e della residenza, deve essere corredata dai documenti sempre dettagliatamente riportati nel decreto. A tal proposito i vertici Inrl hanno più volte sollecitato il Mef ad indire gli esami nazionali per la sola professione di revisore legale ed ora, in un momento così delicato per il sistema economico e per il mondo delle professioni, l’istituto ribadisce  l’importanza di emanare quanto prima un apposito decreto al fine di dare la possibilità a numerosi professionisti che hanno completato il tirocinio di poter abilitarsi e svolgere regolarmente la loro attività.

Previous Studi professionali: in arrivo la nuova norma UNI sugli aspetti organizzativi
Next INCONTRI ONLINE SU CONTABILITÀ E FISCALITÀ - Lunedì 30 maggio