Sui media nazionali di qualche giorno fa è stato ampiamente riportato l’allarme del Cnel riguardo ai bilanci negli Enti Locali.
“La pandemia ha mostrato in modo drammatico quanto le attività delle amministrazioni pubbliche, a cominciare da quelle legate alla tutela della salute e alle politiche di welfare, dipendano in maniera cruciale dalla qualità dei dipendenti pubblici. Il capitale umano rappresenta il vero nodo critico del Paese, dalla sanità alla tutela dell’ambiente, dal sistema formativo ai servizi sociali. Questa realtà trova conferma nell’implementazione del PNRR che richiede, con urgenza, sostegni mirati di assistenza tecnica alle amministrazioni per le operazioni più complesse di implementazione del piano, quali la preparazione dei bandi per la assegnazione delle opere e dei servizi previsti dalle varie missioni, la progettazione degli interventi diretti e la gestione nel tempo degli investimenti. Un’attività tanto più delicata quando questi interventi siano attuati con forme di partenariato pubblico privato. Le necessità di assistenza sono particolarmente evidenti per le piccole amministrazioni e i piccoli Comuni, molti dei quali sono privi delle competenze tecniche necessarie”. È quanto afferma Tiziano Treu, presidente del Cnel, nel commentare i contenuti della “Relazione 2021 al Parlamento e al Governo sui livelli e la qualità dei servizi offerti dalle Pubbliche Amministrazioni centrali e locali alle imprese e ai cittadini”, curata dal Cnel, presentata nei giorni scorsi
Nel dettaglio la Relazione fotografa la situazione dei servizi pubblici italiani ed è redatta con il contributo di 38 istituzioni e 98 relatori. È articolata in 4 capitoli: “Le Pubbliche Amministrazioni, il contrasto alla pandemia e la ripresa economica”; “I Servizi delle Pubbliche Amministrazioni centrali e l’attuazione del PNRR”; “Le politiche di coesione, l’uscita dall’emergenza e lo sviluppo del Paese”; “I servizi delle Pubbliche Amministrazioni Locali e un’appendice con l’analisi sulle percezioni relative alla qualità dei servizi pubblici condotta da INPS nel 2021”.
Le maggiori criticità sui servizi pubblici locali – “Se sulla salute, l’ambiente e la digitalizzazione dei servizi pubblici nazionali l’Italia ha recuperato tanto rispetto al 2019, restano – rileva il Cnel – molte criticità sui servizi pubblici locali. Il 54% dei Comuni delle regioni a statuto ordinario, ad esempio, possiede livelli di servizi sociali al di sotto degli obiettivi prefissati dai nuovi provvedimenti, molti dei quali sono Comuni di piccole dimensioni (meno di 5mila abitanti) e nelle zone del Sud. Tra questi il servizio di asilo nido continua ad essere la maglia nera del nostro sistema di welfare: sono erogati solo da meno della metà dei Comuni delle regioni a statuto ordinario, ma è anche vero che in diverse regioni la componente privata è particolarmente e storicamente presente. Dunque, il tasso di copertura del servizio (utenti/domanda potenziale) medio d’Italia più Sicilia e Sardegna è pari al 25%, ma con differenze consistenti, da un minimo della Campania al 9% ad un massimo del Lazio al 38%. L’obiettivo a medio termine è quello del tasso di