Possibile nuovo rinvìo dell’entrata in vigore del codice della crisi d’impresa e lavori in corso per un decreto legislativo sull’insolvenza


Su ItaliaOggi una nuova puntata della ‘telenovela’ sulla crisi d’impresa: c’è infatti l’ipotesi di un nuovo stop all’entrata in vigore del codice della crisi d’impresa, mentre in settimana è atteso il via a un decreto legislativo sull’insolvency, insomma un altro tassello della riforma. L’annuncio è arrivato ieri dal ministro della Giustizia Marta Cartabia in Senato. Il nuovo codice della crisi d’impresa, emanato il 12 gennaio 2019 è in realtà entrato in vigore il 16 marzo per tutta la parte riferita al diritto societario, mentre i sistemi di allerta sono stati già rinviati al 31 dicembre 2023 (e probabilmente non entreranno mai in vigore). Le nuove procedure di composizione negoziata, più volte rinviate, avrebbero dovuto entrare in vigore il 16 maggio di quest’anno. Il problema è, come evidenziato da ItaliaOggi nei giorni scorsi, che la composizione negoziata della crisi, che avrebbe dovuto essere facoltativa, di fatto diventa quasi obbligatoria. Risultato: in un periodo in cui le imprese risentono ancora gli effetti della crisi sanitaria e si cominciano a sentire quelli della crisi Ucraina, non è semplice applicare queste norme (peraltro molto complesse nella loro applicazione) che però, in base alla direttiva europea 2019/1023 del 20 giugno 2019 dovrebbero comunque entrare in vigore entro il mese di luglio 2022, salvo che il nostro governo, in considerazione della delicata situazione internazionale, non riesca ad ottenere una proroga di almeno un anno.

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