Lettera dell’Inrl al premier Draghi, al mef ed ai presidenti di Camera e Senato contro l’emendamento che sopprime il visto di conformità: si tratta di una inaccettabile azione lobbistica dei commercialisti


Dura presa di posizione dell’Inrl, l’Istituto Nazionale Revisori Legali, che in una lettera inviata al premier Mario Draghi, al ministro dell’economia Daniele Franco ed ai presidenti di Camera e Senato contesta l’emendamento votato dalle Commissioni riunite Finanze e Lavoro del Senato che sopprime il comma 14 dell’art. 6 D.L.146/2021(in conversione), che estende ai revisori legali la trasmissione delle dichiarazioni annuali dei redditi e l’apposizione del relativo visto di conformità. Nella lettera si evidenzia come “L’emendamento, caldeggiato dai commercialisti in una recente audizione alle commissioni Finanze  e Lavoro, sostenendo che i revisori legali non possiedono la specifica competenza in materia fiscale e tributaria necessaria per attestare la sussistenza dei presupposti che danno diritto alle detrazioni d’imposta richieste dai contribuenti nelle dichiarazioni annuali,  costituisce l’esempio di un’incursione lobbistica e fuorviante nell’attività legiferativa, in grado di esporla al rischio d’incostituzionalità e di smarrimento di fondamentali valori di coerente produzione normativa e di ordine sistematico.”

L’Istituto Nazionale Revisori Legali ribadisce poi che i commercialisti non hanno né possono vantare alcuna competenza diversa o superiore a quella dei revisori legali in materia fiscale, essendo semmai vero il contrario. La professione del revisore legale – si sottolinea nella nota Inrl – è infatti l’unica “skillata” a livello comunitario ed stata introdotta con apposita legge dello Stato (D.Lgs. 27 gennaio 2010 n. 39) che ha recepito una mirata direttiva comunitaria, tant’è che sono i Commercialisti a dover possedere titoli e requisiti d’iscrizione all’apposito Registro tenuto dal MEF ove intendano svolgere la professione di revisore legale, e non viceversa. La nota si conclude con una specifica osservazione: “Mentre i commercialisti sono controllati dall’Ordine di appartenenza – ossia da loro stessi – i revisori legali sono sottoposti alla vigilanza, anche sul piano disciplinare, del MEF, il che rappresenta la maggior garanzia possibile in termini di competenza e di affidabilità verso i cittadini ed il mercato. L’opportunistico emendamento suggerito dai commercialisti è a tal punto grave da un punto di vista costituzionale e di armonizzazione della normativa primaria nazionale alle leggi europee, da imporre l’immediato intervento degli organi di controllo del MEF, con i quali non mancheremo di interagire a stretto giro per contribuire al rispetto delle leggi vigenti, con buona pace dei soliti e meri interessi di bottega.”

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