Il Governo assicura indennizzi a chi sarà colpito dal nuovo Dpcm, con versamenti direttamente sui conti correnti. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte, ieri in conferenza stampa, dopo la firma del nuovo Dpcm. “Non mi piace fare promesse – ha detto il premier -, ma voglio prendere un impegno: sono già pronti gli indenizzi a beneficio di chi sarà penalizzato dal nuovo Dpcm”. “I ristori – ha aggiunto – arriveranno direttamente sul conto corrente dei diretti interessati”. “Il Consiglio dei ministri per l’approvazione dei provvedimenti sui ristori alle categorie colpite dalle misure del nuovo Dpcm ci sarà domani o dopodomani”, ha poi aggiunto il premier Giuseppe Conte confermendo comunque l’impegno di far uscire tali provvedimenti in Gazzetta ufficiale martedì prossimo. “Vediamo se il Consiglio dei ministri ci sarà lunedì o martedì – ha detto Conte -. Dobbiamo un attimo mettere a posto i conti per questa misura”. “Stiamo lavorando per erogare entro la metà di novembre gli indennizzi” previsti dal Dpcm. Forse entro l’11 novembre per chi in passato ha già fatto domanda. Per loro sarà senz’altro più facile”, ha poi detto ieri sera al Tg1 il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri. “Daremo un indennizzo a tutte le aziende ed esercizi pubblici che sono oggetto delle restrizioni introdotte dal Dpcm”, ha spiegato Gualtieri, aggiungendo che “sappiamo di chiedere un sacrificio importante e necessario a contenere il virus e quindi per tutti costoro ci saranno questi indennizzi che sono solo una parte delle misure. Avremo poi per tre mesi – ha continuato – il credito di imposta sugli affitti, l’eliminazione della rata Imu e poi naturalmente la cig per i lavoratori e l’indennità di 1.000 euro per i collaboratori”.
Le nuove misure pensate a ristoro delle categorie produttive colpite dalle misure del nuovo Dpcm non produrranno un nuovo scostamento di bilancio. “Al momento direi di no – ha detto Conte -. Mi ha riferito il ministro Gualtieri che sono stati bravissimi con il Ragioniere generale dello Stato, c’era anche il ministro Patuanelli a dare una mano, a far di conto con le risorse attuali. Non c’è necessità di alterare il quadro di finanza pubblica già preannunciato al paese e al Parlamento”.
Il Consiglio dei ministri, scrive il Corriere della Sera, varerà un decreto legge che conterrá anche la proroga della cassa integrazione e altre misure per un totale di 4-4,5 miliardi. Le misure riguarderanno sia le attivitá che verranno temporaneamente (fino al 24 novembre) chiuse, sia quelle che subiranno tagli nell’orario e nei giorni di apertura. E senza limiti di fatturato, a differenza dei precedenti ristori a fondo perduto (come il decreto legge Rilancio dello scorso maggio) che erano riservati alle aziende con ricavi annuali non superiori a cinque milioni di euro. Il nuovo decreto riguarderá dunque ristoranti, bar, pub gelaterie, pasticcerie, cinema, teatri, sale giochi, discoteche, palestre, piscine, centri benessere, impianti sciistici. Con il decreto legge verrà cancellata la seconda rata dell’Imu (quella che si paga entro il 16 dicembre) per le aziende colpite dal Dpcm. Aziende che beneficeranno anche di un ulteriore credito d’imposta sugli affitti, per due o tre mesi. Il credito potrá essere ceduto al proprietario o scontato dal canone. Ci sará anche una
indennitá di mille euro per gli stagionali del turismo, dello spettacolo e i lavoratori dei centri sportivi, per i lavoratori occasionali e intermittenti e i venditori a domicilio. Il reddito di emergenza, destinato ai bisognosi che non hanno i requisiti per ottenere il reddito di cittadinanza, verrá prorogato per il mese di novembre. Infine, verranno stanziate risorse per la filiera agroalimentare e per gli straordinari delle forze dell’ordine. L’operazione ristori a fondo perduto (previsti 1,2 miliardi) sarà gestita di nuovo dall’Agenzia delle entrate che già conosce i dati di gran parte delle aziende interessate, avendo gestito la precedente erogazione del contributo (decreto Rilancio). Anche questa volta il contributo sará accreditato sull’iban dei beneficiari (300-350 mila aziende, si stima). Quelli con fatturato fino a 5 milioni riceveranno l’indennizzo entro metá novembre perchè l’Agenzia ha già i loro dati. Gli altri (grandi imprese) entro la fine dell’anno. L’importo, commisurato al fatturato, sará superiore a quello previsto dal dl Rilancio. Per un bar il minimo dovrebbe essere di 2 mila euro. Di piú per le attivitá costrette alla chiusura.
Nel decreto legge entrerà anche una prima tranche dell’ulteriore proroga della cassa integrazione che, per le aziende che vi hanno fatto ricorso in maniera continuativa, scadrá a metá novembre. La proroga potrebbe essere di 6 settimane, per arrivare al 31 dicembre o di 10 per arrivare al 31 gennaio. Altre settimane di proroga arriveranno con un successivo decreto. In totale, considerando la legge di Bilancio, si dovrebbe arrivare a un totale di 18, utilizzabili entro la fine di giugno 2021. Fino al 31 gennaio dovrebbe essere prorogato anche il blocco dei licenziamenti per chi usa (effettivamente) la cig.