Devo formulare una proposta di compenso per una collaborazione spot relativa all’esame della contabilità di un supercondominio e certificare, anche ad eventuali fini giudiziari, la presenza o meno di distrazione fondi.Incarico richiesto da alcuni condomini.
L’analisi e certificazione riguarderà un periodo 3 anni pregressi per un valore economico di circa 403K€ annui e potrebbe richiedere 2 mesi di lavoro circa. Come posso quantificare il compenso? Inoltre la relazione finale ha valore in sede di eventuale rivalsa verso l’Amministratore?
Esistono rischi particolari oltre a quelli previsti per l’appartenenza all’Albo Revisori Legali?
Risposta (04/07/2016)
Il D.M. 140/2012 e la tabella C allegata al decreto individuano i parametri per il compenso a fronte dell’attività prestata (allegati decreto ministeriale e tabella).
I criteri previsti nel D.M. 140/2012 (direttamente applicabile agli iscritti all’albo dei commercialisti ed esperti contabili e non a soggetti diversi) possono essere utilmente richiamati ed utilizzati come riferimento anche per il caso in cui l’attività corrispondente venga svolta dal revisore.
Peraltro, a seguito dell’avvenuta abrogazione delle tariffe, i parametri oggi vigenti per le attività professionali non disciplinano nel dettaglio la remunerazione dell’attività, ma dettano criteri indicativi di massima.
Non esistono parametri specificamente riferibili all’attività indicata nel quesito.
L’art. 21 del decreto “Valutazioni, perizie e pareri” prevede che “Il valore della pratica per la liquidazione concernente perizie, pareri motivati, consulenze tecniche di parte, valutazioni di singoli beni, di diritti, di aziende o rami d’azienda, di patrimoni, di partecipazioni sociali non quotate e per la redazione delle relazioni di stima richieste da disposizioni di legge o di regolamenti, e’ determinato in funzione del valore risultante dalla perizia o dalla valutazione, e il compenso e’ liquidato, di regola, secondo quanto indicato dal riquadro 3 della tabella C – Dottori commercialisti ed esperti contabili”.
Il Riquadro 3 della Tabella C prevede:
– sul valore della perizia o della valutazione:
fino ad euro 1.000.000: dallo 0,80% al 1%
per il di piu’ fino ad euro 3.000.000: dallo 0,50% allo 0,70%
per il di piu’ oltre 3.000.000: dallo 0,025% allo 0,050%
Il compenso potrà essere concordato con la committenza (si segnala l’opportunità di accordi negoziali scritti, al fine di scongiurare incertezze all’atto del pagamento) in base alla complessità dell’attività oggetto di incarico, alla documentazione da esaminare e al tempo presuntivamente da impiegare nell’analisi.
La relazione costituisce un documento di parte liberamente valutabile in sede giudiziale ai fini di un’eventuale rivalsa verso l’amministratore, ferma restando naturalmente l’autonoma valutazione del giudice sui contenuti della relazione e sulla sussistenza di irregolarità.
Avv. Giovanni Cinque
INRL Servizio quesiti