E’ stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale della UE il differimento di 2 anni della CSRD che doveva partire nel 2025. Ora la Direttiva deve essere recepita dagli stati membri entro il 31 dicembre 2025 e si prevede che ci sarà un diffuso utilizzo della ‘rendicontazione volontaria di sostenibilità’ (VSME), che non deve essere certificata da un revisore abilitato, con la conseguenza che qualsiasi ente certificatore può vendere il pacchetto completo.
Proprio per questo l’Istituto intende avviare mirate interlocuzioni istituzionali ed i suoi rapporti con esponenti parlamentari affinché nella legge di attuazioni venga rispettato il principio che la VSME sia certificata soltanto dal revisore della sostenibilità.
La Direttiva che entra in vigore da oggi prevede: il rinvio di due anni dell’entrata in vigore degli obblighi di rendicontazione della CSRD per le grandi imprese che non hanno ancora iniziato a rendicontare e per le PMI quotate; il rinvio di un anno dei termini di recepimento e di prima applicazione della direttiva sulla ‘due diligence’ di sostenibilità, inizialmente rivolta alle aziende più grandi.nIl posticipo dell’applicazione della CSRD riguarda tutte le imprese soggette che avrebbero dovuto conformarsi partire dall’anno finanziario 2025 o 2026 a seconda della loro dimensione.
Questa nuova direttiva è parte integrante del pacchetto ‘Omnibus’ adottato dalla Commissione UE nel febbraio scorso che ha l’obiettivo di semplificare la legislazione della UE in materia di sostenibilità. Nel testo che prevede il differimento