Dal Sole24Ore.
Il confronto avviato dall’agenzia delle Entrate con l’Organismo italiano di contabilità (Oic) e i professionisti, per analizzare rispetto a ogni principio contabile i punti critici che hanno impatto sul reddito, deve procedere con celerità. L’invito arriva dal vice ministro dell’Economia, Maurizio Leo, che ieri è intervenuto a Brescia a un convegno dedicato all’adempimento collaborativo e alle tematiche legate alla rilevazione, al monitoraggio e alle gestione integrata del rischio fiscale.
«Il reddito dell’impresa – ha detto Leo – è condizionato dai principi contabili. Prendiamo l’Oic 34 sui ricavi e le vendite con pagamento differito: dobbiamo andare ad analizzare i contratti e il corrispettivo 2025 può essere 50 mentre il resto, 100, potrebbe essere corrisposto nel 2027. Quindi occorre guardare alla qualificazione sostanziale dei contratti, perché nel 2025 potremmo avere la compravendita e un finanziamento. Su tutti questi aspetti problematici, che condizionano la variabile fiscale, dobbiamo avere al più presto una mappa precisa».
L’adempimento collaborativo, con il progressivo ampliamento della platea, nel segno della trasparenza e della certezza del diritto, costituisce il paradigma di quello che diventerà il rapporto ordinario tra fisco e contribuente, ha detto il direttore dell’agenzia delle Entrate, Vincenzo Carbone, intervenuto in video conferenza. Le nuove norme sulle cooperative, in seguito alla riforma fiscale – con la precisazione delle premialità su sanzioni, anche penali, su cancellazione della necessità di garanzie per i rimborsi e su contraddittorio e tempi per l’interpello – stanno suscitando grande interesse tra le imprese. Basti pensare che 142 sono le realtà ammesse al regime e a dicembre sono state avanzate 84 candidature. L’imponibile in gioco, per l’istituto, è di 145 miliardi, con imposte per oltre 10 miliardi. A Brescia e provincia potrebbero essere coinvolte oltre 330 aziende.
L’interesse delle imprese è stato confermato anche da Giulia Abruzzese, direttore area Politiche fiscali di Confindustria, che ha sottolineato come gli investimenti e l’attività imprenditoriale abbiano bisogno di certezza del diritto. Il tax control framework, la rilevazione, il monitoraggio la gestione integrata del rischio fiscale costiuisce per altro la “foglia” della governance nel “trifoglio” costituito dalle azioni Esg. Non solo: nei rischi fiscali vanno ricompresi tutti quelli collegati ai comportamenti della filiera, come l’appalto non genuino di manodopera.