Da ItaliaOggi.
Con il 2025 va a regime il nuovo calendario fiscale. Premesso che
tutte le scadenze fiscali possono essere ulteriormente suscettibili di
proroga, l’anno appena iniziato sarà estremamente complicato per
imprese e professionisti, anche in virtù delle modifiche introdotte
dalla riforma fiscale.
Le novità coinvolgono numerosi aspetti della dichiarazione dei redditi
e dei numerosi altri obblighi di natura fiscale con una ridefinizione
anche delle tempistiche e delle modalità di trasmissione, dovendo
anche tenere conto dei nuovi istituti introdotti, come quello del
concordato preventivo biennale (Cpb).
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Il decreto adempimenti
Nel 2024 si sono succeduti alcuni interventi legislativi che hanno
modificato i termini di presentazione telematica delle dichiarazioni
dei redditi e Irap (art. 11 del dlgs 1/2024, art. 38 del dlgs 13/2024
e lett. a, comma 6 dell’art. 2 del dlgs 108/2024) con la conseguenza
che, in linea di principio, i contribuenti (persone fisiche, società
di persone e soggetti Ires solari) presentano, in via telematica,
ledichiarazioni tra il 15 aprile e il 31 ottobre dell’anno successivo
a quello di chiusura del periodo di imposta mentre i soggetti Ires,
non solari, presentano la dichiarazione a partire dal 15 aprile
dell’anno successivo ed entro l’ultimo giorno del decimo mese
successivo a quello di chiusura del periodo d’imposta, per i non
solari.
Per quanto concerne i termini di presentazione del modello dei
sostituti d’imposta, gli stessi erano fissati, per l’anno d’imposta
2024, dal 15 aprile 2025 al 31 ottobre 2025 mentre a decorrere
dall’anno d’imposta 2025, i termini sono anticipati dal 1° aprile al
31 ottobre dell’anno successivo a quello di riferimento.
La prima prova di gennaio
Prescindendo, quindi, dalle scadenze degli adempimenti ricorrenti (tra
le altre, leliquidazioni periodiche Iva, la trasmissione delle Lipe,
il versamento delle ritenute di acconto, la gestione delle
compensazioni oltre i 5.000 euro e altro ancora), il primo mese
dell’anno parte subito a bomba perché entro la fine di gennaio deve
essere attuata la conservazione digitale delle dichiarazioni fiscali
del 2022, ai sensi del dm 17/06/2014, nonché la conservazione digitale
delle fatture elettroniche e la stampa o conservazione digitale del
libro giornale, mastro, inventari, registri Iva e registro dei beni
ammortizzabili relativi al 2023 sempreché, in tale ultimo caso e in
alternativa, si proceda con la stampa dei registri solo a seguito
della richiesta avanzata in sede di controllo, ai sensi del comma
4-quater, dell’art. 7 del dl 357/1994.
Anticipo per i software degli Isa
Entro il 15 marzo, l’Agenzia delle entrate (salve proroga) deve
rendere disponibili i software per la gestione e l’invio dei dati
relativi agli indici di affidabilità fiscale (Isa), necessari sia per
la compilazione delle dichiarazioni fiscali, sia per misurare la
conformità tributaria dei contribuenti.
Sempre nel corso del mese di marzo, i datori di lavoro sono tenuti a
inviare la Certificazione unica (Cu) del 2025, contenente i dati
relativi ai redditi percepiti dai lavoratori dipendenti nel 2024; il
termine attuale è fissato al 16/03/2025 mentre per quelle relative ai
lavoratori autonomi, la trasmissione è prevista entro il 31/03/2025.
Nel corso del mese di aprile 2025 si concentrano i termini per due
recenti novità, giacché entro il 15 aprile, l’Agenzia delle entrate
dovrebbe mettere a disposizione isoftware necessari per il calcolo
delle proposte di concordato preventivo biennale (Cpb) mentre il
termine per aderire all’istituto, per quest’anno, è stato fissato al
31 luglio prossimo.
Dal 15 aprile, i contribuenti potranno accedere alle piattaforme per
la presentazione telematica della dichiarazione dei redditi mentre il
30 giugno rappresenta una data importante per le imprese e i
professionisti giacché, entro la predetta data, devono essere
effettuati il versamento del saldo delle imposte relative al 2024 e il
pagamento del primo acconto per il 2025, con la possibilità di
differire di trenta giorni con applicazione della nota maggiorazione.
Il 16 giugno deve essere versato l’acconto dell’imposta municipale
(Imu) per il 2025 ed entro il 30 giugno successivo è necessario
presentare la dichiarazione Imu, in linea di principio, per variazioni
o per ottenere l’applicazione delle aliquote agevolate; operazione,
quella di questo tributo locale, molto articolata sia per l’infinità
di aliquote previste ma anche perché richiede la verifica della
situazione immobiliare di ogni soggetto passivo che potrebbe mutare di
anno in anno.
Nei periodi da marzo a luglio, inoltre, vi è la scadenza relativa alla
redazione dei bilanci annuali (per i soggetti solari), con il relativo
deposito e il relativo versamento delle imposte dovute; una
particolare complicazione è relativa alla redazione dei bilanci degli
enti del terzo settore che, nonostante le recenti modifiche e
innalzamento delle soglie, sono chiamati a redigere talvolta i
rendiconti di cassa ma molto più spesso di quello che si pensi i
bilanci in forma ordinaria che sono diventati articolati e complessi
(stato patrimoniale, rendiconto gestionale e relazione di missione)
dovendo seguire uno schema rigido, come indicato dal Ministero del
lavoro e delle politiche sociali.
Il periodo autunnale non porta a un rallentamento degli adempimenti
giacché sono presenti ulteriori scadenze legate alla dichiarazione dei
redditi e ai modelli dichiarativi. Infatti, entro il 30 settembre
dovranno essere inviati i modelli 730, mentre la scadenza per l’invio
delle dichiarazioni dei redditi è fissata, a regime, al 31 ottobre
2025 e, entro la medesima data (31 ottobre) è prevista la trasmissione
del modello dei sostituti (ex modello 770), concernente la
comunicazione delle ritenute operate dai sostituti d’imposta; è
evidente che anche questi contestuali impegni richiedono, oltre al
rispetto degli obblighi (invio e consegna al contribuente dei modelli
con le ricevute di trasmissione) anche un’estrema attenzione al fine
evitare di cadere in errori sanzionabili.Il corposo calendario del
2025 si conclude con tre importanti appuntamenti: quello del 30
novembre che rappresenta il termine ultimo per il versamento del
secondo o unico acconto imposte relative al 2025, quello del 16
dicembre concernente il termine per il pagamento del saldo Imu e
quello del 27 dicembre per la determinazione dell’acconto Iva.