Dal Sole24Ore.
Travolto dalle polemiche il concordato preventivo biennale per 2,7 milioni di partite Iva chiude il bilancio. Il gettito potenziale che il patto con il Fisco potrà garantire alle casse dello Stato è sotto quella inizialmente ipotizzata di 2 miliardi di euro, ma mai prudentemente contabilizzata dalla Ragioneria generale nelle relazioni tecniche del decreto attuativo sull’accertamento. Nelle casse dello Stato arriveranno circa 1,6 miliardi in due anni con quasi di 600mila adesioni complessive.
In sostanza con la riapertura dei termini al 12 dicembre per l’adesione (chiesta dai professionisti e dalle categorie ) sono stati atri 57mila i soggetti che hanno accolto l’appello a sottoscrivere l’accordo biennale. In questo caso la platea però non era quella ampia del primo round perché la riapertura è stata limitata esclusivamente ai contribuenti soggetti alle pagelle fiscali (i cosiddetti Isa). A conti fatti, dunque, le adesioni complessive sono state pari al13% dei 4,5 milioni di imprese, professionisti e autonomi interessati al concordato (17% per i soggetti Isa e 7% dei forfettari). Con una distribuzione regionale molto differenziata: si va dalle punte massime del Trentino Alto Adige (21,4% per gli Isa e 8,3% dei forfettari) a quelle minime della Sardegna (9,7% e 4,7%).