Dal Sole24Ore
Il bilancio di cassa è stato reintrodotto ormai da più di un decennio dall’armonizzazione contabile. Ma solo recentemente, con la riforma del processo di bilancio intervenuta con il correttivo del 25 luglio 2023 al principio contabile applicato della programmazione allegato 4/1 al Dlgs 118/2011, il legislatore ha sottolineato il ruolo di dirigenti e responsabili dei servizi anche per l’elaborazione delle previsioni autorizzatorie di cassa, per evitare che nell’adozione dei provvedimenti con impegni di spesa siano causati ritardi nei pagamenti, formazione di debiti pregressi e maturazione di interessi moratori.
Il legislatore utilizza l’espressione «adeguata previsione di cassa», che può essere ottenuta solo attraverso l’impegno di tutti i responsabili dei servizi, unici soggetti in grado di determinazione gli effettivi flussi di entrata e di uscita necessari a garantire l’attuazione delle linee programmatiche. Questa «adeguata previsione» deve essere costruita sulla scorta di un’analisi storica degli andamenti degli incassi relativi a ciascuna fattispecie di entrata, mentre per le spese occorrerà per quanto possibile correlare i pagamenti alla disponibilità delle entrate. Il piano degli indicatori e dei risultati del bilancio di previsione, pur se non dinamico, può aiutare per capire se il bilancio di cassa è stato costruito in modo adeguato.
Purtroppo, spesso i veri autori delle previsioni di cassa sono stati, piuttosto che gli effettivi gestori delle risorse di entrata e di spesa, i sistemi informatici, che dove non opportunamente guidati hanno determinato quel risultato tanto inviso – a ragione – alle sezioni di controllo regionali delle Corti dei Conti – di previsioni di cassa pari alla somma delle previsioni di competenza e in conto residui per ciascuna unità di previsione.
L’esigenza di costruire un bilancio di cassa il più possibile veritiero e coerente con i flussi che si verificheranno in fase gestionale è diventata oggi imprescindibile in quanto l’articolo 6 del Dl 155/2024 ha disposto che per rafforzare le misure già previste per la riduzione dei tempi di pagamento e dare attuazione alla milestone M1C1-72-bis del Pnrr, le Pa dovranno adottare entro il 28 febbraio di ciascun anno, un piano annuale dei flussi di cassa.