iMPRESE: SUL REPORT DELLA SOSTENIBILITà IN ARRIVO MODULI AD HOC PER LE PMI


Dal Sole24Ore.

Lo standard volontario di rendicontazione sulla sostenibilità per le Pmi non quotate (Vsme), elaborato dall’Efrag (rimasto in consultazione fino al 21 maggio 2024) rappresenta un utile strumento per un gran numero di micro, piccole e medie imprese che, pur non essendo obbligate a redigere il report di sostenibilità, si trovano a dover rispondere alle richieste informative che vengono loro rivolte da banche, organismi di regolamentazione o altre imprese facenti parte della medesima catena del valore.

Tale standard (giuridicamente non vincolante) interessa la quasi totalità delle imprese italiane che si stima ricadono nella definizione di Pmi della direttiva 2013/34/Ue.

Tali imprese sono escluse dall’ambito di applicazione della Csrd (Corporate sustainability reporting directive) – in vigore dal gennaio 2023: il decreto legislativo di recepimento è atteso oggi sul tavolo del Consiglio dei ministri – e dunque non sono obbligate a redigere il report di sostenibilità ma sono invitate ad utilizzare lo standard Vsme nel quale, pur essendo trattate le stesse questioni di sostenibilità degli Esrs, sono definite le informazioni ritenute “proporzionate” alle caratteristiche delle Pmi.

Il reporting volontario

La bozza dello standard – del quale è disponibile una traduzione non ufficiale dell’Oic (scheda a a fianco) – comprende tre moduli che l’impresa può utilizzare per la redazione della propria relazione sulla sostenibilità. Il primo è il Modulo base, pensato per le micro-imprese, costituisce un requisito minimo anche per imprese piccole e medie che oltre a questo Modulo possono scegliere di compilare il Modulo narrativo-politiche, azioni e obiettivi (Pat) e/o il Modulo partner commerciali (Bp). Nel modulo Base non è richiesta la valutazione della rilevanza (traduzione di materiality), ma le informazioni devono essere fornite quando sono applicabili alle circostanze specifiche dell’impresa.

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