Da ItaliaOggi.
Al lavoro sul sistema dei controlli per gli Enti del terzo settore (Ets), «l’ultimo grande intervento attuativo della riforma». Ampliamento del novero dei soggetti che possono operare nel Runts, sia per la domanda di iscrizione che per l’aggiornamento dei dati. In generale, priorità alla semplificazione degli adempimenti, una delle principali necessità emerse durante gli incontri con gli esponenti del settore. Con la Commissione europea il dialogo è fitto; l’ok al regime fiscale previsto dalla riforma è atteso da tempo, ma negli ultimi anni si riscontra una maggiore attenzione all’economia sociale a livello comunitario. La consultazione pubblica del Runts? Non solo uno strumento di trasparenza, ma anche di autopromozione. Sono le parole di Alessandro Lombardi, a capo della direzione generale del Terzo settore e della responsabilità sociale delle imprese del ministero del lavoro e delle politiche sociali, che descrive a ItaliaOggi l’attuale situazione del no profit e del terzo settore in Italia, alle prese con l’attuazione della riforma 2016-2017.
«Se volessimo dire a che punto ci troviamo, direi che siamo passati dalla fase del diritto scritto a quella del diritto applicato, con il Runts come strumento fondamentale». L’interazione con gli uffici del Runts (il Registro unico nazionale del terzo settore, uno dei pilastri della riforma), spiega Lombardi, è continua: «ogni giorno ci confrontiamo con quella che è l’applicazione concreta della normativa, particolarmente rilevante nella gestione delle iscrizioni. Vengono posti all’attenzione, infatti, i casi particolari, le specificità, il funzionamento delle singole procedure. Emergono, perciò, tutta una serie di quesiti, su cui il ministero vuole dare maggiore certezza, per garantire un’applicazione uniforme su tutto il territorio nazionale». In sostanza, «un universo di informazioni che ti permette anche di operare eventuali correttivi, sempre condivisi con le varie entità che rappresentano questo mondo». D’altronde «lo stesso decreto 106 del 2020 definisce il Runts come uno strumento “work in progress”, capace di acquisire nel tempo una serie di implementazioni per essere sempre più efficace e rispondente alle funzioni assegnategli dalla legge».
La consultazione pubblica del Runts
Un altro aspetto evidenziato da Lombardi è l’apertura della consultazione pubblica del Runts; a partire dallo scorso 13 dicembre, infatti, ogni cittadino può accedere al Registro e visionare gli atti e le informazioni delle organizzazioni iscritte. «Un aspetto molto significativo, perché il cittadino ha una restituzione concreta del regime di trasparenza che il codice ha voluto applicare. Permette di compiere scelte più consapevoli, mettendo a disposizione tutte le informazioni necessarie per valutare un ente». Secondo Lombardi, tuttavia, l’apertura del Runts ha anche un’altra funzione, ovvero quella di autopromozione: «spesso si dà per scontata la propria attività, essendo un ente del terzo settore è automatico che il pubblico sappia che l’ente faccia del bene. Non è così, serve anche un momento di rappresentazione e il primo strumento è appunto il Runts».
Semplificazioni in vista
Guardando al futuro, i prossimi passi vanno verso l’ottica di una maggiore semplificazione. A partire dal disegno di legge approvato il 9 aprile in prima lettura alla Camera (ddl 1532 ter), «frutto di un intenso lavoro di consultazione svolto nell’ambito del Consiglio nazionale del terzo settore, con il mondo delle professioni e con le regioni. La priorità politica è stata individuata nella riduzione e nella semplificazione degli oneri amministrativi, con una particolare attenzione rivolta agli enti di più piccole dimensioni». Parallelamente, «anche per accogliere ulteriori richieste emerse dai nostri continui confronti con le rappresentanze», si sta lavorando sull’opportunità di ampliare il novero dei soggetti che possono operare nel Runts, sia per quanto riguarda la domanda di iscrizione che per l’aggiornamento dei dati: «abbiamo lavorato con il nostro partner Unioncamere, abbiamo già testato le funzionalità e trovato, quindi, la soluzione informatica, che deve essere ora tradotta sul piano normativo».
Il nuovo sistema dei controlli
Ma una delle principali novità riguarda il sistema di controlli per gli Ets, definito da Lombardi «l’ultimo grande intervento attuativo della riforma». Il testo «è in corso di elaborazione. Se il Registro ha rappresentato la pietra miliare della riforma, il sistema dei controlli sarà l’architrave della credibilità degli enti. Soprattutto per quanto riguarda la responsabilizzazione di certi soggetti (reti associative nazionali e centri di servizio per il volontariato), che potranno ottenere l’autorizzazione ministeriale ad esercitare l’autocontrollo nei confronti dei propri aderenti».