Dal Sole24Ore.
Un sistema sanzionatorio su misura con un unico organismo di vigilanza preposta per il report di sostenibilità. È una delle proposte avanzate da Assonime nel documento presentato sulla consultazione (che si è chiusa il 18 marzo) promossa dal ministero dell’Economia sullo schema di decreto di recepimento della direttiva Ue 2022/2464 (Csrd: Corporate sustainabiliy reporting directive).
Assonime sottolinea che sarebbe «opportuno introdurre un sistema speciale di sanzioni amministrative per tutte le imprese» e che «la platea di sanzioni amministrative applicabili dovrebbe essere più ricca rispetto a quella meramente pecuniaria arrivando a comprendere misure sanzionatorie più graduate e maggiormente idonee a soddisfare le esigenze di protezione dei destinatari delle informazioni». L’esempio che viene fatto è quello delle ripristinatorie che «sono già previste nello stesso decreto con riferimento al rendiconto di sostenibilità contenuto nella relazione finanziaria annuale delle società quotate». E, come viene indicato nelle osservazioni, «si dovrebbero riproporre le figure di condotta rilevante già previste nell’articolo 8 del Dlgs 254/2016, esclusa la fattispecie di dichiarazione non conforme». Inoltre, sarebbe «necessario chiarire espressamente che il sistema così delineato rappresenta una disciplina sanzionatoria speciale e che, pertanto, le condotte ivi descritte non possono integrare le fattispecie di reato previste dalla disciplina comune in materia di bilancio (e cioè il reato di false comunicazioni sociali) e dalla disciplina speciale sull’informazione societaria al pubblico delle società quotate».