Professioni: nelle abilitazioni, dimezzati i candidati. Tra i revisori il calo è del -56%


Dal Sole24Ore.

La conferma dell’esame di Stato semplificato introdotto nel periodo della pandemia – che si allunga anche alle sessioni 2024 – non basta ad arginare la perdita di appeal delle professioni. Nel 2022 (ultimo anno disponibile) i candidati si sono dimezzati rispetto al boom del 2020 e, rispetto al 2018, si sono ridotti di un terzo.

Certo il 2020 è stato un anno particolare: complici le modalità semplificate di svolgimento degli esami, si è registrato l’aumento sia dei partecipanti, sia, ancor più evidente, degli abilitati. Escludendo dal conto i medici (per cui la laurea è stata resa abilitante dal 2020, in piena emergenza Covid), secondo i dati dei ministeri dell’Università e della Giustizia, i candidati tra i laureati (esclusi cioè geometri e periti) sono stati infatti più di 87mila nell’anno della pandemia (il 33,5% in più del 2018), mentre gli abilitati sono stati 66.236 (il 55,4% in più del 2018). A salire, insomma, è stato anche il tasso di successo degli aspiranti professionisti: mentre nel 2018 i promossi sono stati il 65,4% dei partecipanti, nel 2020 la quota è cresciuta al 76,1 per cento.

Le procedure dettate per l’emergenza sono poi state prorogate per le sessioni successive al 2020, ma già nel 2021 i numeri dei candidati sono calati, tornando, nei fatti, ai livelli pre-pandemia. Ancor più evidente nel 2022 il crollo delle “vocazioni”, con i candidati scesi sotto i livelli del 2018 e del 2019 (si vedano i grafici a fianco). Mentre resta alta la quota di promossi, ben al di sopra del 70 per cento.

Le regole

Dopo che il decreto Milleproroghe è intervenuto sugli esami 2024, quest’anno i percorsi di accesso alle professioni saranno cinque, tra loro diversificati.

Proviamo a ricostruire questo complesso quadro. Partendo appunto dalle ultime novità del Dl Milleproroghe (215/2023) che, con l’articolo 6, comma 3, ha esteso a tutto il 2024 le modalità già sperimentate dalla pandemia in poi, con prove semplificate, anche a distanza. Saranno poi le singole ordinanze della ministra dell’Università, Anna Maria Bernini, a indicare nel dettaglio quali modalità saranno adottate per le due sessioni 2024. Finora, dal 2020 in poi, gli esami sono consistiti in una unica prova orale a distanza.

Le categorie interessate alla proroga sono quelle dei laureati sia junior sia magistrali: agronomi e forestali junior, architetti, assistenti sociali, attuari, biologi, biotecnologi agrari, commercialisti, conservatori, chimici, dottori agronomi e forestali, geologi, ingegneri, pianificatori, paesaggisti.

Ma il decreto Milleproroghe non ha differito la norma che fino al 2023 ha garantito le modalità semplificate ai diplomati tecnici (geometri e periti): vale a dire l’articolo 7-ter del decreto legge 51/2023. Se non interverranno modifiche, quindi, l’esame per loro potrebbe tornare alle modalità ordinarie: due prove scritte e una orale, al posto dell’unica prova orale.

Sempre per geometri e periti, in realtà, da quest’anno c’è un’altra modalità di accesso (la terza): dall’anno accademico 2023-2024 le lauree professionalizzanti aperte a geometri, periti industriali e periti agrari saranno anche abilitanti. In altre parole, l’esame di abilitazione si svolgerà in sede di laurea (e prima del tirocinio durante il corso) con una ulteriore prova pratica valutativa. Lo “sboom” del 2022 è particolarmente evidente per alcune categorie: gli architetti hanno perso il 73% degli aspiranti rispetto al record del 2020, i revisori legali il 56%. Il calo è molto forte per le professioni per le quali l’Albo rappresenta solo una delle tante possibilità offerte dal mercato del lavoro, come gli ingegneri (dimezzati quelli industriali) e i commercialisti.

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