sostenibilità aziendale: l’importanza di una check-list per la gestione


Dal Sole24Ore, un articolo di Alessandro Falco sulla sostenibilità aziendale.

Le informazioni Esg saranno il riferimento per tutti gli stakeholder.

Una Srl con un fatturato di circa 10 milioni di euro si sta interrogando sugli obblighi informativi legati alla sostenibilità. Considerato che non risultano superati i limiti dimensionali che impongono nel 2023 la dichiarazione non finanziaria e nel 2024 il reporting di sostenibilità previsto dalla Csrd, è possibile trascurare questo tema o qualche informazione va comunque inserita nella relazione sulla gestione? Volendo intraprendere un percorso di sviluppo sostenibile da dove è consigliato partire?

1 L’attuale normativa

Per una società dalle dimensioni citate, la relazione sulla gestione è il documento all’interno del quale è innanzitutto necessario riportare gli indicatori di risultato finanziari e, se del caso, quelli non finanziari pertinenti all’attività specifica della società, comprese le informazioni attinenti all’ambiente e al personale.

In questo senso, quindi, già tenendo conto del contenuto minimo richiesto dalle norme, è necessario fornire all’esterno una panoramica adeguata non solo dei principali indicatori utili alla migliore comprensione dell’equilibrio economico e finanziario della società, comprensivo dei principali rischi e incertezze a cui la gestione è esposta, ma anche delle informazioni più ampie relative al ruolo sociale dell’impresa.

L’azienda è infatti tenuta a dare conto all’esterno in modo obbligatorio di eventuali infortuni gravi e addebiti di cui si è resa definitivamente responsabile sul piano del lavoro, così come di eventuali danni o sanzioni inflitte per reati o danni ambientali.

2 L’evoluzione futura

La naturale evoluzione delle informazioni minime richieste dall’articolo 2428 del Codice civile è data dalle ulteriori informazioni sugli indicatori Esg in tema di sostenibilità.

L’adozione dei principi Efrag per le Pmi “su base volontaria” costituiranno lo standard “operativamente obbligatorio”, a cui faranno riferimento sia gli stakeholder finanziari sia i grandi stakeholder commerciali.

Diventa quindi indispensabile comprendere le nuove informazioni da dover produrre, dandone meglio conto nella relazione sulla gestione.

3 Informazioni sulla governance e primi approcci

La governance delle piccole imprese è un tema centrale, soprattutto per le aziende a conduzione familiare.

In questo senso è importante partire da una fase di autoanalisi tesa a capire l’attuale modello di governance adottato e il gap rispetto agli standard internazionali.

4 La check-list di sostenibilità per le piccole imprese

Al fine di strutturare un percorso adeguato è possibile identificare, prendendo spunto dalla check-list di sostenibilità sviluppata dall’Ifac, alcune iniziative da intraprendere.

Un’analisi di sintesi sui passi compiuti potrà essere poi riportata nella relazione sulla gestione.

Previous Donne nelle professioni: ancora bassa la loro presenza ai vertici di ordini e associazioni
Next Professioni: nelle abilitazioni, dimezzati i candidati. Tra i revisori il calo è del -56%