Da ItaliaOggi. Pioggia di condotte illecite sul Pnrr. Indebita percezione di contributi da parte dei soggetti attuatori, mancato rispetto dei cronoprogrammi per la realizzazione dei progetti, distrazione di risorse, opere non conformi ai progetti.
L’elenco snocciolato dal procuratore generale della Corte dei conti, Pio Silvestri, alla cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario della magistratura contabile è lungo e comprende già danni per 1,8 miliardi di euro (ma le cifre definitive “saranno di importo notevolmente maggiore”). Si va dall’illegittimo utilizzo di risorse pubbliche erogate da Simest (società erogatrice dei finanziamenti per Cassa Depositi e Prestiti) per l’attuazione dei progetti Pnrr su cui stanno indagando le procure regionali della Lombardia e della Campania, all’indebita percezione di contributi, finita nel mirino della procura regionale dell’Emilia Romagna (per circa un miliardo di euro) e di quella del Veneto per circa euro 640.000 euro.
Sempre i magistrati contabili emiliani stanno indagando su opere non conformi al progetto asili nido e su presunte irregolarità riguardanti un bando per l’acquisto di un edificio per realizzare appartamenti popolari. Si segnalano inoltre ritardi negli interventi di efficientamento degli edifici comunali e delle scuole dell’infanzia (la Procura regionale del Friuli Venezia Giulia ha stimato un danno di circa 100 mila euro).
Nelle Marche la procura regionale ha acceso i fari su un ampio ventaglio di irregolarità. A cominciare da un presunto danno erariale derivante dall’indebita percezione da parte di un comune dei fondi Pnrr per la sistemazione di una “baraccopoli” cittadina attraverso la “falsificazione dei dati dei migranti presenti in città”. Non solo. Un comune è stato accusato dalla Corte conti marchigiana di aver indebitamente utilizzato fondi Pnrr per il recupero di un’area di proprietà di una società privata ed è stato segnalato anche l’indebito utilizzo dei fondi Pnrr per la formazione del personale di un’azienda privata. Sul tavolo della Corte conti Marche sono arrivati anche casi di irregolare gestione dei fondi destinati dal Piano nazionale per gli investimenti complementari (Pnc) alla ricostruzione dopo i terremoti del 2009 e del 2016.