Dopo un anno interlocutorio, seguito all’emergenza pandemica, si è stabilizzato il numero di revisori legali in Italia, circa 116mila di cui 40mila nella sezione A ed i rimanenti nella sezione B. Tra i revisori della sezione ‘A’ oltre 25mila risultano con incarichi in corso, e si è complessivamente ridotto il gap di genere con un significativo aumento delle donne rispetto al passato, pari ad una quota intorno al 32% contro il 68% di sesso maschile. E’ questo in estrema sintesi il quadro generale che emerge dalla consueta analisi statistica degli iscritti al registro dei revisori legali, elaborata dal Mef e pubblicata in questi giorni sul sito del ministero. Monitoraggio dal quale emerge che delle 700 società di revisione, son 364 quelle che attualmente risultano titolari di incarichi, e la loro quota-mercato si attesta sul 65%.
L’osservatorio del Mef sulla categoria professionale rileva inoltre che dal 2018 al 2023 si è verificata una consistente riduzione di iscritti – circa 38.000 – prevalentemente appartenenti alla sezione B (pari a 16.500 revisori in meno nel solo triennio 2020/2023). La riduzione del numero degli iscritti non ha però effetti sulla determinazione dell’età media dei revisori che rimane costantemente ancorata dal 2020 all’età di 55 anni e tale da configurare un evidente ritardo nell’accesso al registro delle nuove generazioni che risultano penalizzate anche dal punto di vista del popolamento effettivo del mercato delle attività di revisione. Interessante, poi, il rilevamento del mef relativo alla media degli incarichi – solo 2 per revisore – decisamente inferiori alle medie che si erano registrate agli inizi degli anni 2000 sulla scia di una ‘internazionalizzazione’ della professione, quantomeno ipotizzabile per i revisori legali europei. Ed anche questo è un segno di una certe criticità alla base dell’assunzione di un incarico, in parte legate al ‘carico’ di responsabilità civili e penali che le norme stabiliscono per l’attività di revisione. Da qui una serie di iniziative intraprese dal Ministero dell’Economia per sostenere ed incentivare l’ingresso delle giovani generazioni al registro dei revisori tra le quali spicca la modifica al regolamento esami che, pur mantenendo certi ‘must’ formativi, ha di fatto portato una significativa semplificazione allo svolgimento delle prove di esame, intende tracciare con nuovi presupposti un ambizioso percorso di rinnovamento generazionale. Tale prospettiva si affianca all’attualizzazione della figura del revisore legale nella nuova qualificazione prevista dalla Direttiva 2022/2464, ‘Corporate Sustainability Reporting Directive’, quale soggetto abilitato a ‘svolgere il lavoro finalizzato al rilascio di un’attestazione circa la conformità della rendicontazione di sostenibilità.’ Di sicuro interesse anche la mappatura geografica, ovvero la distribuzione dei revisori legali per regione, dalla quale risulta evidente il primato della Lombardia con 19.831 iscritti (16%), seguita dal Lazio con 14.690 (12%) e dalla Campania con 12.967 (11%). Con un alto numero di iscritti risultano anche Puglia, Veneto, Emilia-Romagna, Sicilia, Toscana e Piemonte.
Pressocchè stabili risultano poi i tirocinanti: al 30 aprile 2023, infatti, sono 7.148 i soggetti– tra i 22 ed i 29 anni – regolarmente iscritti nel Registro del tirocinio, ovvero circa 520 unità in meno rispetto alla stessa data dell’anno precedente. Deve poi far riflettere la scarsa propensione al tutoraggio come si rileva, sempre secondo l’analisi del Mef: su un totale di 39.535 revisori appartenenti alla Sezione A (di cui 25.081 con incarichi in corso al 30 giugno 2023) soltanto 5.386 revisori legali svolgono il ruolo di tutor per tirocinanti ad essi associati ovvero pari al 13,62% mentre le società di revisione che accolgono tirocinanti sono 133 su un totale di 364. E come accade per i revisori iscritti al registro, nella composizione per genere dei tirocinanti continua a ridursi il divario tra uomini e donne seppur ancora in presenza di una leggera prevalenza della compagine maschile (4.052 professionisti) ovvero il 57%, contro il 43% raggiunto da quella femminile (3.096 professioniste). Nel commentare questi dati la segretaria generale dell’Inrl Katia Zaffonato spiega: “Mi sembra fin troppo chiaro il perché l’età dei revisori legali iscritti al registro sia ancora così alta: sono ben 5 anni che aspettiamo l’esame di stato ed abbiamo assistito a proroghe su proroghe, in buona parte ingiustificate. Finalmente abbiamo appreso in questi giorni che si è ‘sbloccata’ la tempistica e si è anche al corrente del tempo massimo a disposizione per fissare la data. Ribadiamo poi che questo esame, d’oggi in poi, dovrà avere una cadenza annuale.”
Grazie anche al pressing dell’inrl, calendarizzato l’esame di idoneità professionale
Il fatto nuovo cui fa riferimento la segreteria nazionale, ovvero la pubblicazione sul sito del Mef dell’elenco dei 424 candidati ammessi alle prove scritte dell’esame di idoneità professionale all’esercizio della revisione legale che verranno presto calendarizzate, ha comunque prodotto una generale e legittima soddisfazione nei vertici Inrl, soprattutto perché è anche il frutto del pressing esercitato dall’istituto, con la lettera aperta inviata la scorsa settimana di cui era stato dato ampio risalto anche dalla stampa economica nazionale. In quella missiva, il presidente dell’Inrl, Luigi Maninetti aveva avuto modo di segnalare “lo stato di incertezza in cui versano i numerosi aspiranti candidati che sono impossibilitati ad esercitare un irrinunciabile diritto per oggettivo impedimento ed indisponibilità delle prove d’esame. Una situazione facilmente verificabile considerando il numero di anni trascorsi dalle ultime sessioni d’esami, a loro volta episodiche e prive della periodicità regolare necessaria così come previsto dal Decreto Legislativo n° 39/2010 e successive integrazioni normative.”
Il passo compiuto formalmente a livello ministeriale è davvero una prima svolta, poichè ora c’è una scadenza temporale. Nel testo della comunicazione apparsa sul sito del mef, infatti, si specifica che “La data, l’ora e la sede delle prove di esame – si legge nella nota ufficiale del Mef – saranno comunicate con successivo avviso pubblicato nella gazzetta ufficiale della Repubblica italiana – 4ª Serie speciale Concorsi ed esami n. 22, del 15 marzo 2024, almeno trenta giorni prima della prima prova scritta.” Tutto questo a seguito della riunione della commissione esaminatrice dell’esame di idoneità professionale all’esercizio della revisione legale, che – nominata con Decreto del Direttore generale del Dipartimento degli Affari di Giustizia, Direzione generale per gli affari interni nella quale ha proceduto alla verifica della regolarità delle domande di ammissione all’esame e alla formazione dell’elenco dei candidati ammessi alle prove scritte. Ai candidati non ammessi sarà inviata comunicazione scritta. Da ricordare che tale comunicazione ufficiale avrà valore di notifica a tutti gli effetti e, pertanto, i candidati che non avranno ricevuto alcuna comunicazione di esclusione dalla prova di esame sono tenuti a presentarsi, senza alcun altro preavviso, nella sede indicata, nel giorno e nell’ora specificati nella predetta gazzetta ufficiale. Ora, riguardo alle modalità di svolgimento dell’esame di Stato l’Inrl ha subito annunciato di rendersi disponibile nell’immediato futuro alla più ampia collaborazione con i referenti istituzionali sia per la parte organizzativa che in quella partecipativa dei propri iscritti. Inoltre l’istituto invita i candidati ‘non ammessi’ che ritengono di aver inoltrato la domanda di ammissione all’esame con tutti i requisiti richiesti, di contattare la segreteria dell’istituto per valutare nel merito, attraverso una adeguata assistenza messa a disposizione dall’Inrl, le eventuali azioni da intraprendere nelle sedi opportune per un riesame della loro situazione. E sempre l’istituto, nei riguardi dei 424 candidati ‘ammessi’ alla prova d’esame, sta predisponendo un apposito corso di preparazione all’esame: i candidati interessati possono contattare la segreteria dell’Inrl (email: segreteria@revisori.it) per conoscere nel dettaglio il programma di questo corso.
______________________________________________________________
L’attività di revisione e la sfida dei principi ESG Environmental-Social-Governance
Risponde il docente dei corsi di formazione Inrl, avv. Cristina Guelfi
Nell’articolo che uscirà sul prossimo numero del Giornale del Revisore, bimestrale dell’Inrl, lei affronta il tema dell’inserimento dei fattori ESG (Enviromental-Ambiente, Sociale-Società, Governance-Struttura societaria) negli statuti delle società di capitali: a suo avviso quali sono i passaggi più delicati e le eventuali criticità nell’applicazione dei principi di sostenibilità?
“Per quanto riguarda l’adeguamento statutario un aspetto delicato sarà gestire concretamente il rapporto fra gli “stakeholders” e l’organo amministrativo poiché’ quest’ultimo, come abbiamo visto, mantiene comunque il ruolo tradizionale con potere di indirizzo che non può essere subordinato o limitato al volere e all’interesse degli “stakeholders.” Un profilo critico sarà dunque capire come impostare la gestione della procedura di consultazione fra stakeholder e organo amministrativo. Ancora più che l’implementazione di una efficiente procedura di consultazione può assumere importanza anche per quanto attiene la dimostrazione da parte dell’amministratore di finalizzare l’impegno ESG ormai parte dell’oggetto sociale..”
D. Alla luce di quanto stabilito dalla Direttiva Europea del 2022 che modifica il regolamento in materia di rendicontazione societaria di sostenibilità su quali aspetti si deve soffermare il revisore legale nello svolgimento della sua attività professionale presso una azienda?
“Sicuramente il revisore legale dovrà soffermarsi con molta attenzione sull’aspetto relativo al momento di acquisizione del dato informativo. Non solo dovrà prestare attenzione anche a come quei dati si sono formati e valutarne in primo luogo la veridicità. Altra novità è la gestione degli aspetti energetici, con particolare riferimento alla modalità di rendicontazione dei risparmi. La difficoltà qui consisterà per il revisore nel trovare le informazioni dal momento in cui è probabile che le organizzazioni aziendali non avranno un modello riguardante le politiche energetiche.”