Su Italiaoggi i buoni propositi dei vicepresidenti Inrl tra interlocuzioni istituzionali, giovani e proselitismo


A poche settimane dall’insediamento, i vertici dell’istituto, con un consiglio nazionale rinnovato per due terzi dei suoi componenti, è già al lavoro per pianificare l’attività del 2024. Al messaggio del neo Presidente Luigi Maninetti con la forte sottolineatura sulla volontà di operare per un istituto che sia ‘inclusivo’, fanno seguito i buoni propositi dei tre neo vice presidenti. Nello specifico il vice presidente Inrl Luigi Esposti osserva: “I revisori legali sono chiamati ad affrontare diverse sfide, tra cui la necessità di rimanere aggiornati sulle normative in continua evoluzione durante il processo di revisione, gestire complessi casi di conformità e garantire la trasparenza nelle relazioni finanziarie delle aziende. I proponimenti includono l’approfondimento delle competenze professionali,  la promozione etica e la integrità nella professione. Le sfide principali con i rappresentanti del Ministero  sono quelle che vedono la nostra categoria professionale maggiormente coinvolta  in questioni di conformità normativa in riferimento alla fornitura di informazioni rilevanti per l’Audit, la reintroduzione del visto di conformità,  la rappresentanza tributaria e da non ultimo per importanza, essere coinvolti in comunicazioni relative a questioni fiscali e a eventuali indagini o ispezioni condotte dal Ministero al fine di garantire trasparenza e conformità alle varie normative finanziarie delle Società soggette a revisione. Inoltre – aggiunge Esposti – pianificare il proprio sviluppo professionale istituendo corsi di formazione a livello regionale e provinciale, già in essere dal nostro Istituto a livello nazionale, con rilascio dei relativi crediti. Sarà poi utile istituire proficue collaborazioni con altre professioni come avvocati, consulenti del Lavoro riguardanti la gestione di situazioni complesse che richiedono le loro competenze in fase di revisione aziendale. Da non ultimo, assistere i colleghi revisori iscritti all’Inrl, nelle varie fasi di revisione istituendo apposite commissioni composte da validi professionisti in materia anche a  livello provinciale.”                Da parte sua il vice presidente Roberto Falcone osserva come oggi più di ieri: “Gli organismi di rappresentanza delle professioni sono chiamati a svolgere un ruolo molto importante in quanto, come emerge da recenti indagini, occorre attrarre maggiormente i giovani che da qualche anno si sono allontanati dalla professione preferendo più un lavoro stabile seppur subordinato. Certamente su queste scelte avrà influito anche il contesto storico che abbiamo vissuto e stiamo vivendo. Mi riferisco agli eventi legati alla pandemia e ai conflitti bellici in corso.  Comunque, la situazione più evidente emersa è che il lavoro autonomo, a differenza di quello dipendente, continua a non godere delle opportune tutele in materia assistenziale e previdenziale. Pertanto, ritengo che una delle prime sfide che il rinnovato Consiglio nazionale dovrà affrontare sarà proprio quella di sensibilizzare il Governo affinché possa ridursi il gap di tutele tra professionisti e lavoratori dipendenti. La sede di rivendicazione più opportuna – precisa Falcone –  potrà essere il tavolo di confronto del lavoro autonomo presso il Ministero del lavoro, presieduto dal Ministro Calderone e previsto dalla legge n. 81/2017 il cosiddetto Jobs act del lavoro autonomo, al quale già partecipo con l’impegno di migliorare l’indennità straordinaria di continuità reddituale ed operativa (ISCRO) o estendere i benefici relativi alla sospensione dei termini di adempimento in caso di malattia o infortunio del professionista. Solo per fare qualche esempio. D’altronde si tratta di temi trasversali a tutto il mondo professionale, ordinistico e non, per cui auspico che si possa realizzare quella necessaria unità d’intenti tra tutte le rappresentanze professionali sedute a quel tavolo nell’interesse esclusivo degli iscritti.”               Altro impegno che secondo Falcone l’istituto dovrà assumere riguarda la centralità del ruolo del revisore legale: “Sono convinto che la professione del revisore legale debba riaffermare la sua centralità nell’ambito del comparto economico-giuridico e la sua importanza che le deriva dal fatto di essere l’unica professione riconosciuta a livello europeo da apposita direttiva. Sarà quindi necessaria un’interlocuzione col decisore politico per rimarcare che in materia di controllo legale e contabile i revisori sono gli unici forniti della necessaria competenza e dell’opportuno riconoscimento giuridico. Non si può più continuare ad assistere ad ingiustificate ed illegittime esclusioni della figura del revisore legale dallo svolgimento di competenze che gli appartengono. Mi riferisco ad esempio all’esperto della composizione della crisi d’impresa, al patrocinio tributario, alla certificazione dei sistemi integrati di rilevazione, misurazione, gestione e controllo del rischio fiscale anche in ordine alla loro conformità ai principi contabili, al visto di conformità sulle dichiarazioni fiscali. Il revisore legale, per l’autonomia e indipendenza che lo contraddistinguono, ha tutte le carte in regola per affermare il suo ruolo e da ciò l’intero Paese può solo trarne beneficio.” In conclusione, Falcone ribadisce che il compito del Consiglio nazionale dovrà essere quello di garantire la presenza dell’Istituto nazionale revisori legali in tutte le sedi istituzionali competenti affinché la categoria possa continuare ad offrire il suo contributo di idee e di innovazione in un contesto economico e produttivo in continua evoluzione.Infine  il Vice Presidente Inrl Carlo Pontesilli sottolinea che: “Il lavoro da fare è molto lungo e complesso perché all’istituto viene sostanzialmente chiesto di ottenere la definitiva affermazione di quella che – con la denominazione di revisori legali – è di fatto la più recente delle professioni del comparto giuridico-economico insieme a avvocati, consulenti del lavoro, tributaristi, commercialisti etc. Stiamo ancora pagando una sorta di ‘tassa d’ingresso’ per il pieno riconoscimento di una professione che nasce con le prime direttive europee negli anni ’80 poi recepite con il tradizionale ritardo nel nostro ordinamento. La professione, ad oggi, registra delle  limitazioni operative originate da alcune professioni con ingiustificate motivazioni di concorrenza, ritenendo le nostre  competenze professionali un disturbo alla loro ‘fetta’ di mercato. Dovremo rimuovere questi ostacoli ed intensificare il nostro rapporto con il Mef che è e rimane il nostro primario referente istituzionale. Una delle priorità della nuova consigliatura dell’Inrl è proprio questa: avviare una fattiva collaborazione col ministero di riferimento, avere un rapporto proficuo al fine di gestire insieme non solo il registro, ma anche scopi ed attività che la revisione legale svolge – ed ha diritto e dovere di farlo – nel pubblico e nel privato. Altro compito della nuova ‘squadra’ dell’istituto sarà quello di avere un rapporto più stretto con tutte le professioni del nostro comparto, sia per i comuni interlocutori ufficiali, quali ad esempio  l’Agenzia delle Entrate – sia per migliorare le attività professionali di tutti. Dovremo inoltre impegnarci  alacremente per ottenere finalmente quello che ingiustificatamente, e per  le ragioni esposte sopra, ad oggi ci è stato negato: la lista è lunga, e dobbiamo tenerla bene a mente, nell0’interesse di tutti i revisori legali. In tal senso – conclude Pontesilli – non credo ci sia un problema legato al ‘clima’ politico: semmai dobbiamo essere bravi a far comprendere che la nostra è una battaglia trasversale e che il  revisore legale, analizzato in controluce,  svolge una attività di garante verso terzi, e quindi è una figura che dovrebbe interessare tutti gli schieramenti politici, per la nostra caratteristica di essere garanti nei confronti dei cittadini, un esempio su tutti, in questo periodo, la delicata fase di attuazione del Pnrr per la quale il revisore potrebbe affiancare le autorità  per garantirne la trasparenza.”

Revisori News                                  

Partecipazione dell’Inrl agli stati generali                                  dei Consulenti del Lavoro

Significativa partecipazione dei vertici INRL ai recenti Stati generali dei Consulenti del Lavoro. Il Presidente dell’istituto Luigi Maninetti era accompagnato dal consigliere nazionale Dino Sandiano e dopo aver incontrato il Presidente del consiglio nazionale dei Consulenti del Lavoro, Rosario De Luca si è intrattenuto anche con il Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Calderone. Subito dopo l’evento il Presidente Inrl ha commentato: “L’istituto Nazionale dei Revisori Legali è sempre stato al fianco di professioni come quella dei consulenti del lavoro nelle battaglie comuni per il pieno riconoscimento della dignità professionale. Ed ancora di più oggi, con le sfide che attendono il sistema-paese, credo che sia fondamentale cogliere l’opportunità di individuare un percorso comune che, nel pieno rispetto delle prerogative nei rispettivi ambiti professionali, possa condurre ad una efficace interlocuzione istituzionale che dia legittimo riconoscimento alle nostre identità di rappresentanti delle professioni giuridico-economiche. E siamo pronti – ha concluso Maninetti –  a fare la nostra parte nel delicato e cruciale impegno della messa a terra del PNRR, come già abbiamo avuto modo di evidenziare al Ministro per gli Affari Europei le politiche di coesione e Pnrr Raffaele Fitto, in un nostro recente incontro.”

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