Sul Sole24Ore il punto sul delicato tema delle tempistiche per i bilanci dei Comuni.
La lotta fra la riforma che prova a fermare il calendario dei conti locali e la spinta dei sindaci che chiedono i tradizionali tempi supplementari continua. L’ennesima puntata è andata in scena ieri in Conferenza Stato-Città. Chi ha vinto? Difficile dirlo, lo si capirà con il testo del decreto di proroga.
Primo punto, a favore degli amministratori locali: il rinvio, ipotizzato due settimane fa al 29 febbraio dopo un lungo tira e molla, si estende e arriva al 15 marzo. Ma sarà per tutti? Qui le interpretazioni divergono. La sottosegretaria all’Economia Sandra Savino, che ha la delega per la finanza locale, al termine della conferenza spiega che «la scadenza per l’approvazione dei bilanci preventivi rimane fissata al 31 dicembre. Questa novità, cui ho personalmente lavorato è un passo fondamentale verso una maggiore trasparenza e responsabilità». Nell’ottica rilanciata da Via XX Settembre il rinvio si inserisce in questo contesto, e sarà «strettamente legato alle motivazioni espresse nei decreti ministeriali – puntualizza Savino -. Gli enti locali non interessati da tali motivazioni dovranno rispettare il cronoprogramma, garantendo l’approvazione del bilancio entro il 31 dicembre di ogni anno».
Diversa la posizione degli amministratori locali. «Via libera dalla conferenza Stato-Città al rinvio al 15 marzo», scrive l’Anci aggiungendo che il presidente dell’Associazione, il sindaco di Bari Antonio Decaro, ha chiesto al Governo di chiarire che i Comuni non hanno bisogno di una delibera di consiglio per agganciarsi alla proroga. Qui sta il punto.
Perché la riforma attuata con un decreto Mef del 25 luglio prevede che in caso di rinvio l’ente debba adottare la decisione di allungare i tempi, e questa adozione non può che avvenire con delibera di consiglio: ma è difficile ipotizzare una riunione d’urgenza fra Natale e Capodanno, con i consiglieri comunali chiamati a imitare i deputati che dopo San Silvestro dovranno tornare a Montecitorio a ratificare la legge di bilancio. Su un piano più sostanziale, poi, per l’Anci la proroga sarebbe «resa necessaria da una serie di incertezze finanziarie legate tra l’altro all’accantonamento delle risorse per i rinnovi contrattuali e ai ritardi nell’erogazione delle anticipazioni Pnrr».