E’ scomparso Virgilio Baresi, Presidente dell’Inrl per oltre 15 anni. Bresciano, ragioniere commercialista, revisore legale, dopo aver fondato nel 1979 l’ordine dei Consulenti del Lavoro, è stato al fianco del fondatore dell’Inrl, Istituto Nazionale Revisori Legali, Modesto Bertolli, per poi guidarlo fino al 2019, per cinque mandati consecutivi, avviando una fitta interlocuzione col mondo delle istituzioni, dai ministeri al Cnel, gestendo instancabilmente un dialogo con numerosi personaggi della politica italiana, per tutelare le istanze della categoria, talvolta in forte contrapposizione con il sistema ordinistico, per affermare la dignità professionale dei revisori legali. Tra i momenti più significativi del suo lungo mandato vale la pena ricordare la missione a Bruxelles, nel 2011, presso il Parlamento Europeo, dove una folta delegazione dell’Inrl incontrò i parlamentari europei e ad essi, nel vennero rilanciate le principali istanze della categoria, avviando proficue relazioni per realizzare sinergìe con omologhi professionisti di altri paesi dell’Unione. Da quell’evento in poi, l’Inrl ha lavorato anche con una sua sede di rappresentanza a Bruxelles, per dare alla revisione legale un ‘respiro’ internazionale ed il pieno riconoscimento professionale a livello europeo, al punto che oggi quella del revisore è una delle poche professioni esercitabili nei paesi della UE, indipendentemente dalla nazione dove si è ottenuta la abilitazione. Nel corso del suo lungo mandato alla presidenza dell’Inrl, Baresi ha organizzato numerosi convegni di studio, da nord a sud, sulla revisione legale e su temi economici d’attualità coinvolgendo anche il mondo accademico. Revisore legale, consulente del lavoro e giornalista, Baresi è stato anche proprietario di una rete televisiva locale, la Rtb di Brescia ed editore – seppur per un breve periodo – di un quotidiano nazionale, ‘Professionisti Quotidiano’, con l’intuizione di dedicare un ampio spazio mediatico al variegato mondo dei professionisti, dagli avvocati ai revisori, dai commercialisti ai medici e infermieri. A tal proposito vale la pena ricordare quello che è stato il suo ‘motto’: “Chi non comunica non esiste”.