Lusinghiero consuntivo dell’attività del Consiglio nazionale uscente in 4 difficili anni, contrassegnati da pandemìa, guerra e caro energia.
Conto alla rovescia per l’assemblea dei Delegati chiamati ad eleggere i nuovi componenti del Consiglio nazionale e degli altri Organi istituzionali dell’Istituto nazionale revisori legali: le numerose candidature depositate entro i termini statutari denotano un crescente interesse degli iscritti a partecipare attivamente alla vita associativa dell’Istituto.
All’assemblea del 6 ottobre 2023 erano presenti o rappresentate ben 46 delegazioni provinciali su 48 totali, oltre a quasi tutti i consiglieri nazionali uscenti e tutte le cariche istituzionali di vertice nelle persone di Ciro Monetta, presidente, Gaetano Roberto Carnessale e Luigi Maninetti,, vicepresidenti, Katia Zaffonato, segretario generale e Paolo Brescia, tesoriere; collegato telematicamente il presidente del collegio dei revisori, Adriano Siuni.
Al termine di un mandato durato quattro anni, il presidente Ciro Monetta ha illustrato un dettagliato resoconto dell’attività svolta nei quattro anni di mandato.
“Abbiamo pensato e guidato, sin dal nostro insediamento nell’agosto del 2019 la transizione ad un modello di democrazia reale con l’approvazione di un nuovo statuto, basato su un sistema democratico e più adeguato ai tempi. Per le elezioni dei delegati provinciali abbiamo attivato il sistema di votazione online, garantendo la più ampia possibilità di partecipazione di tutti gli iscritti. Ora è necessario se non indispensabile proseguire con un programma che proviene sicuramente da lontano ma che ha avuto e ha come ambizione quello di affrontare le necessità del presente anche attraverso l’energia e l’innovazione dei giovani). Vogliamo continuare a dare voce ai revisori legali non trascurando i problemi della categoria, oltre che affermare il ruolo e la indispensabile funzione di quella che è una professione emergente.”
Nella relazione del presidente sono state evidenziate le numerose iniziative portate avanti dal consiglio nazionale: dal risanamento finanziario, senza ulteriore aggravio di costi per gli associati al consolidamento del numero degli associati pur nella difficile situazione pandemica e congiunturale, che ha visto una diffusa riduzione dell’associazionismo e degli iscritti agli ordini e ad elenchi non ordinistici. E’ stata poi garantita la formazione continua obbligatoria gratuita per tutti gli associati; ed allestito l’alta formazione, accreditata al mef a costi ridottissimi per tutti i revisori legali.
L’Istituto ha poi consolidato l’interlocuzione istituzionale con il mef, a partire dai funzionari delegati e fino allo stesso ministro in carica, è stata mantenuta l’interlocuzione con il mise, anche attraverso il ministro per gli affari europei, il sud, le politiche di coesione e il pnrr, mantenendo nel contempo cordiali rapporti con il cnel anche attraverso stretta collaborazione per lo sviluppo e l’informazione del pnrr. L’Istituto ha poi assicurato la piena collaborazione con l’ente nazionale del Microcredito, attraverso la presenza di un rappresentante nel consiglio direttivo. Di grande rilievo, poi, la partecipazione attiva alle commissioni isa ed alle altre commissioni istituzionali che vedono la presenza dell’istituto con l’assunzione di una posizione di rilievo, grazie alle alte professionalità impegnate.
In particolare, la partecipazione dello stesso presidente all’interno della commissione qualità presso il mef che ha dato la possibilità di rappresentare la politica e la determinazione dell’inrl riguardo l’indipendenza del revisore legale. E ancora, in questi quattro anni l’istituto si è impegnato per una stretta collaborazione con diverse Università per l’organizzazione di master e corsi di specializzazione, dalla UniCal in Calabria alla Lumsa e Link Campus e molti altri progetti che interessano i giovani sono in fase di sviluppo nelle specifiche commissioni costituite dall’Inrl.
Il presidente Monetta ha poi ricordato nella sua relazione la riedizione della rivista “Il giornale del revisore”, inviata in formato digitale a decine di migliaia di professionisti contabili, che ha raggiunto numeri ragguardevoli grazie alle professionalità impegnate, nonché la redazione di diversi regolamenti interni e riassetti organizzativi e la continua assistenza assicurata agli iscritti (anche di tipo professionale attraverso lo ‘sportello del revisore’ appositamente creato e le varie convenzioni sottoscritte. Infine, ma sicuramente il più importante, l’avvio del progetto per la creazione delle strutture “provinciali” con propria autonomia patrimoniale per una più veloce crescita territoriale e una maggiore vicinanza con gli iscritti.
L’istituto, oggi più che mai, è poi proiettato verso un orizzonte europeo, che da sempre ha costituito il traguardo della professione del revisore legale, prima revisore contabile e ancora prima con la vecchia denominazione di revisore ufficiale dei conti. A tal proposito va sottolineato che la modifica del titolo non è una semplice modifica lessicale, ma con pieno contenuto, in applicazione di specifiche direttive europee ed internazionali. Il ruolo del revisore legale è sempre più importante in un contesto dove la qualità e la completezza dell’informazione, finanziaria e non, caratterizzano l’attività degli operatori economici e richiedono ai nostri iscritti controlli di affidabilità e veridicità sempre più crescenti e articolati, non più riferiti al solo bilancio ma anche ai dati prospettici, alle rendicontazioni di utilizzo fondi e, da ultimo, all’informativa esg.
Del resto, l’attività dei revisori legali, proprio per la sua profonda connotazione pubblicistica, è sottoposta alla diretta sorveglianza del mef (o della consob).
L’Istituto pertanto ha quale obiettivo principale quello di promuovere la formazione e valorizzare le competenze dei suoi iscritti, in particolare proponendo ulteriori spazi di attività, in relazione alle competenze specifiche, ma soprattutto alle caratteristiche di indipendenza e terzietà del revisore legale. I vertici dell’Istituto si riferiscono alle funzioni di certificazione e di monitoraggio delle situazioni patrimoniali, economiche, finanziarie e di “sostenibilità” (in senso ampio) dell’azienda, che solo un soggetto realmente terzo – e non di parte in quanto consulente – può fornire in modo attendibile e serio.
Nella sua relazione, il presidente Monetta ha poi precisato: “Non abbiamo interesse, né abbiamo mai pensato di appropriarci di spazi consulenziali propri o comuni ad altre professioni, ma certamente non permetteremo a nessuno di “usurpare” spazi professionali assolutamente riservati ai revisori legali. Come avete potuto apprendere dalla stampa di quest’ultimi giorni, abbiamo assunto posizioni di contrasto, a difesa della categoria, con avvio anche di azioni legali – nei confronti della Regione Sicilia. Questo perché era stata sottoscritta una convenzione con la federazione degli ordini dei dottori commercialisti siciliani in palese violazione della legge.”
Per questa forzata prevaricazione l’Istituto è intervenuto tempestivamente, rimarcando e facendo valere la presenza dell’INRL ed il suo ruolo di rappresentanza dei revisori legali, bloccando di fatto la suddetta convenzione con i dottori commercialisti. Il mandato del consiglio nazionale che va a concludersi è stato caratterizzato da grandi difficoltà, che sono state superate, anche nella diversità di opinioni interna, con un valido e continuo confronto, trovando sempre la sintesi più opportuna per il bene dei revisori legali, in generale e dell’inrl in particolare.
Inoltre il Presidente ha ricordato che il confronto con le altre professioni contabili potrà valorizzare le diversità esistenti in una posizione interlocutoria univoca nei confronti della politica e delle istituzioni, purché nel rispetto reciproco e senza posizioni di prevaricazione e di unitarietà di facciata: “Se ciò non sarà possibile – ha affermato Monetta – non ne faremo certo un problema; noi continueremo a lavorare, come abbiamo sempre fatto, per lo sviluppo e l’innovazione della professione, per la rappresentanza e la difesa dei revisori legali, oltre a garantire costante supporto professionale, formativo e informativo. In questo saremo inflessibili.”
Di certo il nuovo consiglio nazionale sarà impegnato su vari fronti: dai rapporti istituzionali che dovranno essere mantenuti e implementati alla gestione della formazione che sarà ulteriormente potenziata; dai rapporti col mondo accademico ad una maggiore presenza sul territorio con un’efficace opera di proselitismo compiuta dagli stessi delegati provinciali anche attraverso la convegnistica.
“Come rappresentanti di una categoria professionale “protetta e regolamentata” – ha concluso Monetta – non possiamo tradire le aspettative dei nostri giovani.
Continueremo con la nostra politica di coinvolgimento dei giovani in tutte le attività dell’Inrl oltre ad affiancarli per dare loro la possibilità di confrontarsi e trovare insieme, sempre in una logica di squadra, nuove e più efficaci strategie, sia nello studio che nella conoscenza e nell’esercizio della professione.
Questo perché crediamo fermamente che i nuovi protagonisti dell’innovazione e dello sviluppo della nostra professione non potranno che essere i nostri giovani.”
L’assemblea quindi, vista anche l’ora tarda e l’ampio ordine del giorno ancora da discutere, ha aggiornato i propri lavori a data destinarsi. Nel più breve termine l’Istituto provvederà a comunicare tempi e modalità della prosecuzione dei lavori assembleari, con l’elezione dei nuovi Organi sociali di vertice.
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Revisori News
Trentino Alto Adige: incontro del delegato Inrl con l’assessore regionale per i compensi ai revisori presso Enti Locali
Proficuo confronto, nelle scorse settimane, tra il delegato provinciale Inrl per il Trentino Alto Adige, Roberto Tonezzer e l’Assessore regionale per gli enti locali Lorenzo Ossanna. A seguito dello specifico statuto derivante da norma costituzionale, la Regione Trentino Alto Adige-Sudtirol esercita l’attività ordinamentale in materia di enti locali e di conseguenza pure la specifica norma di revisione degli enti stessi. Tema dell’incontro è stato infatti il decreto n.42 del presidente della regione del settembre 2020 che di fatto ha determinato i compensi professionali attribuiti ai revisori presso gli enti locali e nello specifico il loro eventuale aggiornamento sia in ragione delle maggiori competenze assegnate ai revisori in funzione del pnrr che in ragione del tasso inflattivo. Al termine dell’incontro è stato programmato un nuovo incontro, insieme ai rappresentanti degli ordini professionali di Trento e Bolzano e dell’ancrel, per definire l’adeguamento dei compensi.