Ora sulla rottamazione quinquies c’è il via libera del ministro Giorgetti


Da ItaliaOggi.

Una nuova rottamazione (la quinquies) entro in primavera. Il disegno di legge Gusmeroli di una rottamazione delle cartelle notificate fino al 31 dicembre 2023 da versare in 120 rate con una decadenza soft (dopo sei rate saltate) incassa il via libera del ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti, il custode dei conti e sopratutto delle entrate dello stato. Ieri è stato posto un punto fermo al consiglio federale voluto da Matteo Salvini, ministro delle infrastrutture, per discutere di una nuova rottamazione, la cui esigenza è stata definita da Salvini come emergenza nazionale.

Parla il ministro dell’economia: si può fare 

Non smentisco“, ha ammesso il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, al termine del consiglio federale della Lega a chi gli ha chiesto se fosse d’accordo con la proposta del suo partito di una nuova rottamazione delle cartelle. E dunque con questa dichiarazione si iniziano a definire i contorni dell’intervento che non resta più semplicemente un desiderata di una forza politica per quanto di governo. Dichiarazione rafforzata dalla nota della lega: «Giancarlo Giorgetti ha confermato che al Mef sono già al lavoro per trovare una soluzione tecnica. La proposta sarà, come sempre, condivisa con gli alleati».

La legge punta a aiutare chi non ha potuto pagare e non chi non ha voluto pur potendo ma la selettività dell’intervento potrebbe essere studiata con l’impegno assunto da chi aderisce a una fedeltà fiscale futura. Per i soli restanti 6 mesi del 2022 (l’attuale rottamazione 4 si ferma agli atti notificati al 30 giugno 2022) il costo è valutato tra gli 1 e 2 mld di euro.

Cosa si sono detti sulla rottamazione 5

Il consiglio si è svolto a porte chiuse ma secondo quanto ItaliaOggi ha potuto ricostruire il ministro dell’economia ha considerato la proposta della lega, già depositata alla camera e dalla scorsa settimana anche al senato, una proposta di buon senso e equilibrata, il ministro ha quindi preso l’impegno di trovare le coperture per portare avanti le disposizioni in essa contenute. Si è ipotizzato primavera come termine di approvazione, tanto da far ritenere che l’avvio come disegno di legge potrebbe accelerare travasando il testo come emendamento in qualche altro veicolo normativo più celere.

I contenuti della pace fiscale Gusmeroli

Il perimetro del disegno di legge è ampio: coprirebbe gli atti notificati fino al 31 dicembre 2023, vedrebbe la diluizione del debito con l’erario fino a 120 rate e soprattutto una decadenza dal meccanismo più soft, si decadrà infatti dietro mancato pagamento di sei rate e non come attualmente accade subito dopo il primo mancato versamento.

Le possibili coperture 

Sul tema coperture, richiamato dalle altre forze di maggioranza, FdI in primis, che non è contraria alla rottamazione ma vuole conoscere da Giorgetti dove si individuano le coperture, pare non siano state fatte cifre nel consiglio federale di ieri, i tecnici del ministero stanno lavorando a ipotesi e proiezioni, uno dei temi è quello della valutazione dell’incasso per l’anno corrente e di evitare quello che si è verificato nelle precedenti rottamazioni, che molti contribuenti per pagare gli arretrati non hanno versato le nuove rate.

Un primo perimetro delle misure lo ha tracciato il direttore dell’Agenzia delle entrate, Vincenzo Carbone che, convocato ieri in commissione affari costituzionali del senato sull’emendamento di proroga della rottamazione per i decaduti (si veda altro articolo in pagina) ha ricordato i numeri della rottamazione quater: «le cartelle per le quali è stata chiesta la rottamazione sono 3,8 milioni e riguardano 3,05 milioni di contribuenti per una imposta complessiva di 100 miliardi di euro, compresi sanzioni e interessi. Il tasso di adempimento ipotizzato sarebbe del 50%. La riapertura della rottamazione a chi ne è stato escluso per irregolarità nei pagamenti delle rate potrebbe far recuperare una cifra intorno a 130-140 milioni».

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