professionisti: quote e contributi frenano le aggregazioni


Dal Sole24Ore. Con l’arrivo del decreto Irpef-Ires (Dlgs 192/2024) non ci sono più dubbi sulla fiscalità di vantaggio per le operazioni straordinarie che favoriscono la crescita dei professionisti: i conferimenti, le trasformazioni in associazione professionale o in società tra professionisti (Stp), le fusioni e le scissioni tra studi – al pari di quelle tra imprese – non sono soggetti a prelievo fiscale. 

Un incentivo importante – e a lungo atteso – per spingere i professionisti ad aggregarsi, a crescere e a offrire più servizi. In altre parole, per stare al passo con i tempi e con un mercato che chiede loro consulenze sempre più complesse e multidisciplinari. E infatti molte operazioni di M&A professionale, congelate finora in attesa della neutralità, sono già ripartite (si veda Il Sole 24 Ore del 30 dicembre). 

I vincoli

Tutto bene, quindi? Non esattamente. Perché le criticità sulle aggregazioni non erano solo fiscali. La norma sulle Stp risale al 2011 (articolo 10 della legge 183). Ha aperto la strada all’esercizio in società e ai soci di capitale, in posizione minoritaria, nelle professioni ordinistiche ma è ormai datata: prevede, ad esempio, che il professionista possa essere socio di una sola Stp. «E questo è un freno – commenta Corrado Mandirola, co-fondatore con Alessandro Siess di MpO, società specializzata nell’M&A professionale – perché oggi gli studi ci chiedono modelli avanzati, con più società collegate, magari ripartite in base alla sede geografica o alle specializzazioni».

Inoltre, l’ingresso di professionisti non ordinistici (cioè non organizzati in Albi e collegi) è ammesso solo come soci di capitale, senza cioè poter esercitare. Mentre alcune alleanze potrebbero essere utili: basti pensare a quella tra avvocati e consulenti informatici.

Ancora più complesse le aggregazioni per i legali: in base alla legge forense, infatti, gli avvocati possono esercitare la professione solo in una Sta (società tra avvocati), mentre nelle Stp possono entrare solo come soci di capitale. Mentre molti meno vincoli pesano sui tecnici,che possono costituire le società di ingegneria (si veda Il Sole 24 Ore del 12 gennaio).

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