Dal Sole24Ore.
Dopo oltre sette mesi dal primo via libera di Palazzo Chigi il Governo chiude la revisione dell’Ires e dell’Irpef almeno per quanto riguarda professionisti e imprese. Con un intervento mirato sul reddito agrario (in vigore dal 2024) soprattutto per quanto riguarda le nuove coltivazioni fuori dal terreno, come le vertical farm e le idroponiche. «Con il via libera al quattordicesimo decreto, che sono 17 con i tre Testi unici già pubblicati in Gazzetta – ha dichiarato ieri il viceministro dell’Economia Maurizio Leo al termine del Consiglio dei ministri – continua il cammino verso la costruzione di un fisco più moderno ed efficiente, confermando l’impegno preso con i cittadini per una riforma strutturale in linea con le esigenze del Paese e delle imprese».
Certo la partita non è chiusa soprattutto sul taglio delle tasse per cittadini e imprese. La caccia alle risorse per ridurre l’Irpef al ceto medio e per accogliere le istanze delle imprese con un’Ires ridotta che premia chi investe resta comunque all’ordine del giorno. Al momento però il decreto delegato prova a mettere dei punti fermi per gli addetti ai lavori.
Tra le novità di maggior rilievo la modifica della tassazione del lavoro autonomo che si avvicina di molto al reddito d’impresa. In questo contesto si inserisce la tanto attesa neutralità fiscale per le aggregazioni tra studi professionali. In sostanza unire le forze non genererà plusvalenze tassabili dal Fisco. Sulle operazioni di riorganizzazione degli studi si applicherà l’imposta di registro in misura fissa e non scatterà invece l’Iva.
Sempre per i professionisti cambiano anche le regole per dedurre gli ammortamenti e tra queste l’acquisizione della clientela, il cui costo sarà deducibile nella misura di un quinto.