Il Ddl.di conversione del DL 155/2024 è stato infatti approvato dal Senato con voto di fiducia, nella versione emendata da parte della Commissione bilancio e le modifiche introdotte riguardano anche il concordato preventivo biennale e il regime del ravvedimento 2018-2022.
I contribuenti titolari di partita IVA con ricavi o compensi non superiori a 170.000 euro che entro il 2 dicembre avrebbero dovuto effettuare il versamento il secondo o unico acconto delle imposte dovute in base alla dichiarazione dei redditi, possono beneficiare del maggior termine del 16 gennaio 2025. Lo prevede un emendamento approvato al decreto fiscale, come “ufficialmente” confermato da un comunicato del Ministero dell’Economia che recita testualmente: “Nel quadro dei lavori per la conversione del decreto-legge 19 ottobre 2024, n. 155, il Parlamento ha approvato un emendamento che prevede, per i titolari di partita IVA che nell’anno precedente hanno dichiarato ricavi o compensi di ammontare non superiore a 170 mila euro, la proroga al 16 gennaio 2025 del termine per il versamento del secondo acconto delle imposte sui redditi, in scadenza il prossimo 2 dicembre.”
La proroga non riguarda il versamento dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi assicurativi dovuti all’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL).
I contribuenti potranno effettuare il versamento del secondo acconto in unica soluzione oppure in cinque rate mensili di pari importo, da gennaio a maggio 2025. La proroga esplica i suoi effetti anche per i contribuenti che hanno aderito al concordato preventivo biennale.