L’inrl contrario alla nomina da parte del mef di un membro nei collegi di revisione o sindacali delle società beneficiarie di contributi pubblici


Dura presa di posizione dell’INRL, Istituto Nazionale Revisori Legali sul contenuto dell’art 112 rubricato come   ‘’Misure di potenziamento dei controlli di finanza pubblica’’, nel quale – citando collegi di revisione o sindacali – viene stabilito che per le società che sono beneficiarie di contributi pubblici superiori ai 100.000 euro, un membro del Collegio Sindacale deve essere nominato da MEF. 

Per l’Istituto tale disposizione, in prima battuta, sfiducia la funzione del Collegio Sindacale, istituto che è presente nel controllo di legalità dal 1942. In seconda battuta perché lo Stato ha tutti gli strumenti a disposizione per poter controllare l’impiego regolare delle risorse pubbliche. In tal senso è sufficiente vedere i controlli che vengono effettuati nell’erogazione di fondi dell’Unione europea per la formazione, dove sono previsti bandi per la nomina dei revisori indipendenti che devono certificare le rendicontazioni. Anche nei Fondi bilaterali di formazione dove vengono utilizzate risorse dell’Inps, la normativa obbliga che tutte le attività formative ante e post erogazione vengano certificate da revisori indipendenti.

E’ inoltre opportuno ricordare che l’elenco dei Revisori legali abilitati è tenuto dal Mef tramite la Consip, e da tale elenco l’Amministrazione finanziaria può estrarre i Professionisti indipendenti per eventuali controlli sull’esatta destinazione delle risorse pubbliche erogate.

Per questo l’INRL ritiene che tale norma vada cambiata, per non snaturare un Istituto come quello del Collegio Sindacale che è stato sempre punto di riferimento per il controllo della legge all’interno delle società di capitali. Sicuramente è un istituto che può essere migliorato, ad esempio allargando la platea dei Professionisti che ne possono fare parte, integrando il Decreto del Ministero Giustizia 320/2004. Allargamento che può essere opportuno alla luce delle sempre nuove esigenze di controllo in settori che non sono più solo quello contabile, ma settori quali l’ambiente, la normativa del lavoro sempre più stringente, la privacy e l’antiriciclaggio.

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