Professioni: aumentano le quote rosa, ma nei redditi c’è ancora divario tra i due sessi


Dal Sole24Ore.

Per un solco che si restringe un altro si allarga nelle libere professioni. Le donne sono sempre di più: pesano ormai per il 44% sul totale – erano al 40% solo nel 2019 – e in alcune professioni, compresi medici e avvocati, stanno arrivando a sfiorare la parità (rispettivamente 46% per i camici bianchi e 47%, seppur in lieve diminuzione, per gli avvocati). Raggiungono il picco di presenze (84%) in una categoria per tradizione al femminile quale quella degli psicologi. Mentre restano sparuta minoranza tra i periti industriali (2%), i periti agrari (9%) e i geometri (10%).

Ma allo stesso tempo proprio grazie al maggior afflusso in entrata, costituito soprattutto da giovani, si allarga negli anni il divario tra i redditi dichiarati dai due sessi in tutte le libere professioni: nel 2016 la distanza era del 40% a sfavore delle donne, oggi queste ultime hanno perso altri cinque punti percentuali (-45%) arrivando quasi a incassi medi dimezzati rispetto ai colleghi uomini. Senza contare che se si alza lo sguardo a livello europeo l’Italia resta inchiodata alla terz’ultima posizione tra i 27 Paesi Ue per presenza femminile in questo comparto. 

È racchiuso in questi numeri il bilancio complessivo dei divari di genere nel mondo delle professioni, analizzato in questa ultima puntata della serie estiva che Il Sole 24 Ore del Lunedì ha dedicato a questo tema. 

Anche se poi scendendo nel dettaglio le sfaccettature da analizzare sono molte e più complesse.

I redditi

I centri studi di settore nei loro Rapporti (in particolare Adepp e Confprofessioni) parlano ormai da tempo di «gender age pay gap». Già perché i due sessi in ingresso partono abbastanza vicini in tutte le professioni. L’Adepp, ad esempio, calcola che sotto i 30 anni le libere professioniste nel complesso arrivano all’88% del reddito medio, pari a 15.923 euro. Mentre man mano che avanzano età e opportunità la distanza si allarga: all’apice della carriera, tra i 5o e i 60 anni, le donne dichiarano il 67% del reddito medio e, soprattutto, arrivano solo a quasi la metà degli uomini (36.620 euro contro i 63.063 di media). Questa distanza è ancora più profonda per alcune categorie come quella degli avvocati (si veda Il Sole 24 Ore del Lunedì del 29 luglio). E ancora più precoce per i commercialisti, con 21mila euro in meno (il 35%) già nella fascia dai 36 ai 39 anni …

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