La consob e le imprese: controlli più serrati con l’ausilio della Intelligenza Artificiale


Dal Sole24Ore.

I controlli della Consob tra intelligenza artificiale e alleggerimento delle norme. Una necessità che emerge sia dalla relazione del presidente Paolo Savona in occasione dei 50 anni dell’organismo, che dalla relazione presentata sempre ieri dall’Authority.

Nella sua relazione Savona ha segnalato come un passaggio necessario all’efficacia e all’efficienza della Consob l’inserimento all’interno della riforma del Tuf, sulla quale sta lavorando il ministero dell’Economia, di «strumenti per deflazionare le procedure sanzionatorie, quali il settlement o la possibilità di valutare la rilevanza delle violazioni, consentendo ad esempio – come avviene in altri settori – di non avviare onerosi procedimenti amministrativi per infrazioni minori, che arrecano un pregiudizio marginale agli investitori e alla trasparenza del mercato». Un alleggerimento di un quadro sanzionatorio che in Italia risulta particolarmente gravoso, aiuterebbe l’authority a rafforzare un altro lato della sua operatività. Come ha ricordato l’ex presidente Consob, Mario Nava: «L’autorità deve accompagnare dentro il mercato, per fare entrare le imprese nel mercato e anche per starvi. È necessario il dialogo continuo con le aziende, che è iniziato con un comitato degli operatori di mercato e degli investitori, si tratta di pratiche che possono aiutare molto». Una soluzione del genere si inquadrerebbe nell’ottica di aiutare la crescita del mercato dei capitali domestico e non per nulla Savona ne ha indicato l’introduzione attraverso la revisione del Tuf prevista dal Ddl capitali, che mira appunto a semplificazioni per ammodernare il nostro sistema.

Intanto però c’è un’altra direttrice di cambiamento che sicuramente è interessante: l’introduzione dell’intelligenza artificiale come strumento per l’attività di vigilanza. La relazione per il 2023, presentata anche ieri, spiega che «Più che in passato l’Istituto si trova oggi al centro di un’architettura complessa, crocevia di funzioni, finalità e competenze anche innovative che intervengono su settori eterogenei – mercati, servizi di investimento, revisione, informazione finanziaria e di sostenibilità, cripto-attività, crowdfunding – e su soggetti tradizionali e nuovi – ad esempio i responsabili di registri distribuiti per la circolazione digitale di strumenti finanziari e le terze parti che forniscono servizi ICT che supportano funzionalità critiche». Una quantità di compiti che significa anche una mole immensa di dati. In pratica se si guardano i soli Kid dei Priips, ovvero i documenti con le informazioni chiave, la Consob nel 2023 ne ha ricevuti più di 5,2 milioni, tra i nuovi introdotti e gli aggiornamenti dei vecchi. Il controllo di uno di questi strumenti richiede all’algoritmo elaborato da Consob insieme all’Università La Sapienza di Roma, circa 3 secondi. Un soggetto umano esperto avrebbe bisogno di circa 20 minuti. Sempre gli esempi di intelligenza artificiale in fase di elaborazione da Consob potrebbero portare all’individuazione veloce di casi di insider trading, per i quali anche occorre misurare numeri enormi di transazioni. Come spiega la relazione: «La disponibilità di grandi volumi di dati e informazioni e la loro maggiore complessità impongono già da tempo nuove capacità gestionali e nuovi approcci di vigilanza in ottica risk-based, basati su sistemi tecnologici evoluti di early warning e rating».

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