Significativa nomina per l’avvocato Massimiliano Annetta, apprezzato docente dei corsi di formazione INRL che nei giorni scorsi è stato chiamato a far parte del gruppo di lavoro, istituito dal Capo di Gabinetto del Ministero della Giustizia, per procedere ad una riforma complessiva del sistema di responsabilità amministrativa degli enti. I lavori dovranno concludersi entro un anno e nel team sono rappresentati pariteticamente magistrati e avvocati
Come indicato nel comunicato, «A distanza di quasi 20 anni dalla sua introduzione nell’ordinamento, lo schema di responsabilizzazione degli enti, delineato dal legislatore italiano con il decreto legislativo 231/2001 e successive modificazioni, ha ormai dimostrato tanto le sue apprezzabili capacità, quanto le sue non trascurabili criticità».
Gli esperti nominati provengono da vari settori: professionisti nell’ambito della corporate governance, provenienti dal mondo dell’avvocatura, ma anche dal settore imprenditoriale, societario e anche dalle associazioni prive di personalità giuridica. A coordinare il gruppo di lavoro sarà il presidente della Sesta Sezione penale della Cassazione, Giorgio Fidelbo.
Tra i componenti del gruppo di lavoro, accanto all’avv. Annetta, figurano anche il Presidente dell’Associazione Italiana Giuristi d’Impresa (AIGI) Giuseppe Catalano, gli avvocati Luigi Giarratana e Andrea Milano, e la prof.ssa Rosita Del Coco, docente di procedura penale a Teramo.
Già nella passata legislatura l’allora ministra della Giustizia Marta Cartabia aveva espresso la necessità di una modifica della disciplina 231, senza però mai arrivare a formalizzare un testo e neppure un tavolo tecnico per arrivare alla sua definizione.
Da tempo si ragiona, quindi, di riformare il sistema di responsabilità da reato degli enti, che ha generato, a più di vent’anni dalla sua introduzione, diverse problematiche applicative, come sollevato sia dalla dottrina, sia dalla giurisprudenza, sia dagli operatori.
Tra i principali nodi da sciogliere:
- La natura, e la possibile rimodulazione rispetto alle dimensioni delle imprese dei Modelli 231;
- L’efficacia esimente degli stessi, la cui idoneità è sempre dibattuta in giurisprudenza, tanto che sono state proposte modifiche simili al funzionamento dell’art. 30 del d.lgs. 81/08, che propone, per i reati in materia di salute e sicurezza sul lavoro, una idoneità presunta dei modelli organizzativi le cui regole sono asseverate come conformi ai sistemi gestionali di salute e sicurezza di cui alle Linee Guida UNI-Inail o alla ISO 45001.