Dal Sole24Ore.
Sono stati aggiornati e modificati i Principi dell’attestazione dei piani di risanamento precedentemente statuiti, inizialmente, nel 2014 e, successivamente, nel 2021, tenendo conto sia delle numerose e innovative disposizioni introdotte nell’ordinamento dal Codice della crisi e dell’insolvenza il 15 luglio 2022 e sia delle elaborazioni giurisprudenziali medio tempore intervenute.
Pur essendo privi di efficacia normativa, i principi costituiscono al tempo stesso un guida per l’attestatore e uno strumento di valutazione dell’attività di tale professionista, che sta acquisendo sempre maggior peso nei risanamenti aziendali.
Sono diverse le integrazioni presenti nel nuovo elaborato, che riguardano, per ricordare solo quelle principali, l’indipendenza dell’attestatore, la valutazione dell’attività pregressa degli organi sociali dell’impresa debitrice, l’arco temporale del piano, la valutazione del miglior soddisfacimento dei creditori, la valutazione dello scenario liquidatorio, l’attestazione nella ristrutturazione dei gruppi e il giudizio del professionista indipendente sulla transazione fiscale.
Nel corso del tempo, infatti, alla tradizionale attività di attestazione della veridicità dei dati aziendali e della fattibilità del piano di risanamento, si è aggiunta, in vari contesti e con varie finalità, quella che ha ad oggetto la convenienza della proposta che l’impresa debitrice formula ai suoi creditori, pubblici e privati.
Tale giudizio deve essere espresso dall’attestatore utilizzando, come termine di confronto, le sole ipotesi alternative di discontinuità concretamente praticabili, quali:
la liquidazione ordinaria del patrimonio dell’impresa in crisi, ove concretamente praticabile;
la liquidazione giudiziale, in caso di impossibilità di procedere con una liquidazione in bonis, eventualmente mediante cessione dell’azienda o di rami di azienda a seguito della prosecuzione dell’attività mediante esercizio provvisorio.
Un elemento fondamentale di tale valutazione è costituito dalla praticabilità della liquidazione dell’azienda in esercizio; pertanto, il professionista indipendente deve innanzitutto rappresentare quali sono gli elementi ed eventuali condizioni che alternativamente limiterebbero e/o impedirebbero la vendita dell’azienda in attività…