Dal Sole24Ore.
Parità vo cercando, specie al vertice. Anche se la presenza femminile è consistente nelle professioni giuridico-economiche, i vertici restano per lo più maschili, a ribadire che le pari opportunità sono davvero un “lungo percorso”, come dice il titolo del convegno svoltosi ieri a Roma, organizzato dal consiglio nazionale del Notariato e dalla Rete per la parità.
Parità reddituale e di opportunità sono stati ieri temi ricorrenti. Ma molta attenzione ha avuto il doppio cognome (alle Camere vi sono più Ddl), esaminato da Alessandra Mascellaro (consigliera nazionale del Notariato e coordinatrice della commissione Pari opportunità e giovani) da Antonella Anselmo (avvocata tra le fondatrici di “Se non ora quando”, patrocinante delle iniziative legali della Rete per la Parità) e da Giuseppe Musolino (docente di istituzioni di diritto privato a Bologna).
Dopo il messaggio della ministra per la Famiglia, Eugenia Roccella, e il saluto del viceministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto, sono intervenute Rosanna Oliva De Conciliis, che ottenne nel 1960 dalla Corte costituzionale il diritto ad accedere alla carriera prefettizia, aprendo la strada a numerose altre; Linda Laura Sabbadini, che nel 1985 all’Istat pubblicò il primo studio sul valore del lavoro delle donne; Cecilia Robustelli, vicepresidente European federation of national institutions for language, autrice di “Lingua italiana e questioni di genere”; Maria Monteleone, già procuratore e ora coordinatrice di un gruppo di magistrati nominati dal Csm , per occuparsi di violenza di genere e domestica.
Notaie, avvocate, commercialiste, magistrate sono ormai oltre il 30%, oltre il 50% per le under 40.
Foto da Lavoro Sì