PA, il governo chiama a raccolta revisori per severi controlli contabili sulla regolarità dei pagamenti


Dal Sole24Ore.

Premi di risultato ai dirigenti e controlli «sistematici» da parte dei revisori. Si accelera sui tempi di pagamento della Pubblica amministrazione. Ieri la Ragioneria generale dello Stato e il Dipartimento della Funzione pubblica hanno dettagliato con la prima circolare del 2024 le istruzioni operative che tutte le pubbliche amministrazioni dovranno seguire per centrare l’obiettivo di assicurare i pagamenti ai fornitori entro i termini comunitari dei 30 giorni (60 in sanità).

Il target è cruciale su un duplice piano. Prima di tutto, a dettare il calendario massimo dei pagamenti è la direttiva europea del 2011 per la quale l’Italia è stata deferita per la seconda volta alla Corte di giustizia Ue. L’azzeramento dei ritardi dei pagamenti è indicato poi come tappa fondamentale del Pnrr che, dopo il complesso negoziato con la Commissione europea, nella rimodulazione ha fatto slittare al 31 marzo 2025 la scadenza inizialmente fissata per il 31 dicembre scorso. Il rinvio conquistato da Roma non va però inteso come un “rompete le righe”. La riforma è considerata da Bruxelles come uno snodo cruciale per il funzionamento del sistema economico e, in cambio dello slittamento, l’Italia ha dovuto assicurare un processo di accompagnamento e vigilanza serrata sul progressivo adeguamento dellle Pa alle regole.

È in questo contesto che si inserisce la nuova circolare che prima di tutto investe di una responsabilità piena i revisori dei conti, chiamati a vigilare sull’intero meccanismo degli incentivi ai dirigenti e delle misure organizzative definite dall’articolo 4-bis del decreto legge 13/2023 (il Dl Pnrr-ter). «È evidente l’importanza di una puntuale e corretta alimentazione dei dati nella Piattaforma dei crediti commerciali», sottolinea la circolare. Le amministrazioni sono invitate a «presidiare» tutti i processi, a porre «estrema cura» nell’escludere scadenze di fatture superiori a 60 giorni e, per quelle comprese tra 30 e 60, a verificare se sussistono i requisiti previsti dalla legge per una deroga. Anche perché la Commissione Ue avrà a disposizione la base dati di tutte le fatture ricevute dalle amministrazioni registrate in piattaforma.

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