Tutto pronto per il varo del centro studi dell’Inrl, fortemente voluto dal consiglio nazionale. Questo nuovo e prezioso strumento vuole essere soprattutto una struttura di coordinamento per l’intera attività tecnico-scientifica, la comunicazione, la formazione e l’assistenza ai revisori legali. Nello specifico il centro studi elaborerà linee guida e documenti di indirizzo per l’attività professionale dei revisori legali, soprattutto per la nuova normativa in materia di crisi d’impresa, adeguati assetti, attività del terzo settore e ESG, che rappresentano ambiti in piena e continua evoluzione. Inoltre, sempre secondo le indicazioni del consiglio nazionale, avvierà collaborazioni con università, ordini professionali, scuole di alta formazione e associazioni imprenditoriali, al fine di poter avviare master e corsi di specializzazione, che potranno già essere allestiti nell’immediato futuro. Per il varo del centro studi ci si è avvalsi di un regolamento interno, molto snello, approvato dal consiglio nazionale, per poi avviare la creazione di una fondazione a carattere scientifico e culturale, utilizzando la legislazione sul terzo settore che consentirà all’Istituto di fruire di benefici fiscali, che la legge prevede per le attività di interesse generale. Altro passaggio-chiave sarà poi la costituzione di un apposito comitato tecnico-scientifico, inizialmente composto docenti universitari e professionisti – anche di altra estrazione – che potrà così cogliere e valorizzare le migliori competenze ed esperienze. Nello specifico il comitato tecnicoscientifico sarà rappresentativo di tutto il territorio nazionale, sempre e comunque sotto il controllo del consiglio nazionale e del collegio dei revisori dell’Istituto. Parallelamente verranno creati anche dei ‘gruppi di lavoro’, coordinati da un componente del comitato tecnico-scientifico, che tratteranno specifiche tematiche di attualità, sempre attinenti alle materie legate alla revisione legale ed alla consulenza professionale presso le imprese. Sarà un modo di coinvolgere e valorizzare le esperienze dei colleghi.”
Circa poi le aree di interesse dove il centro studi opererà quale organismo preposto all’analisi ed agli approfondimenti di particolari tematiche attinenti all’attività di revisione legale, ci saranno certamente trattazioni di aspetti legati all’attualità; in particolare quelli che stanno catalizzando l’attenzione di tutto il mondo dei professionisti contabili, ovverosia, dal nuovo codice della crisi d’impresa al nuovo strumento della ‘composizione negoziata’ e fino a ESG- environmental-social-governance e terzo settore. Ma ci sarà spazio anche per la trattazione di aspetti relativi al risk management, alla privacy, ai diversi organi/organismi dei sistemi di controllo interno che formeranno oggetto di approfondimento. Saranno inoltre oggetto di studio, gli aspetti che attengono alla formazione professionale sul delicato tema del Pnrr, che ha visto già impegnato l’Inrl in una serie di webinar formativi nonché le novità su ‘environmental-social-governance’, pilastri di riferimento che riguardano: una serie di criteri come l’impegno ambientale, il rispetto dei valori aziendali e se l’azienda agisce con accuratezza e trasparenza. Quindi una particolare attenzione ad una tematica molto attuale, spesso trattata superficialmente od addirittura “abusata”, che riguarda la sostenibilitànella sua accezione più ampia, non solo economica ma anche sociale ed ambientale.
Sempre secondo i dettami del regolamento interno il centro studi intende potenziarsi e crescere sempre sotto l’egida dell’Istituto, e sarà uno strumento che permetterà di supportare l’Istituto e l’intera categoria dei Revisori Legali, che l’Inrl rappresenta ai massimi livelli istituzionali. In buona sostanza il centro studi permetterà in modo strutturato ed organizzato di operare gli opportuni approfondimenti tecnico-scientifici da produrre all’Istituto medesimo per la sua azione di rappresentanza nei confronti delle Istituzioni tutte. Come già evidenziato più volte, l’azione del centro studi si propone di fornire agli associati – e più in generale a tutti i Revisori legali – adeguati strumenti di indirizzo, linee guida ed attività formative specialistiche, soprattutto su argomenti e tematiche nuove ed attuali. Si tratta, a tutti gli effetti, di una evoluzione strutturale dell’azione che già l’Istituto sta portando avanti da prima ancora della pandemia. Un vero e proprio “salto di qualità” che costituisce al tempo stesso una scommessa che l’Inrl intende portare avanti e vincere, con la collaborazione e l’impegno di tutti i delegati provinciali ma anche di tutti i circa 136 mila revisori legali iscritti nel registro.
Nell’Albo dei gestori della crisi la netta prevalenza degli esperti contabili
Altro tema di stretta attualità, che tra l’altro sta animando la dialettica interna al mondo professionale, riguarda lo stato dell’arte nella gestione delle crisi di impresa. E’ doveroso dire che per i gestori della crisi d’impresa è già scattata da tempo l’ora ‘x’ di una attività di monitoraggio di alto profilo. Fin dai primi mesi di quest’anno, tra l’altro, l’Inrl aveva avuto modo di ribadire la forte attinenza del profilo professionale del Revisore Legale con quella del gestore della crisi d’impresa. E non a caso, proprio il recente monitoraggio sulla composizione dell’albo dei gestori della crisi, reso noto sui quotidiani economici, ha posto in evidenza che ben oltre il 70% dei professionisti iscritti risulta provenire dall’area degli esperti contabili. Ed ora, sempre in quest’ultimo periodo dell’anno, si è acceso il dibattito focalizzato sulla forzata differenziazione voluta dal Ministero di Giustizia tra gli iscritti all’albo disciplinato dall’articolo 356 del Codice della crisi d’impresa e i soggetti per i quali è richiesta l’iscrizione nell’elenco dei gestori della crisi da sovraindebitamento. Un dibattito che si arricchirà sicuramente di contributi intellettuali, vista anche l’attualità del tema. L’orientamento di base del mondo dei professionisti contabili è quello di fissare una ‘equivalenza’ palese nei due percorsi formativi indispensabili per l’iscrizione all’albo, poiché si tratta comunque della stessa materia di preparazione. Così come il dibattito sui compensi che è destinato a rimanere sotto l’attenta osservazione delle categorie coinvolte. Si tratta di un altro versante sul quale si è animato un interessante dibattito tra il mondo professionale e quello dei referenti istituzionali: ebbene, nei mesi scorsi sono state stilate le linee guida per i compensi ai gestori della composizione negoziata nelle procedure di composizione delle crisi da sovraindebitamento, che sono quindi applicabili nelle procedure di ristrutturazione dei debiti del consumatore e di concordato minore, disciplinate, rispettivamente, dagli articoli da 67 a 73 e da 74 a 83 del Codice della crisi e dell’insolvenza, nell’ambito delle quali un ruolo fondamentale è svolto dall’organismo di composizione della crisi (Occ). Le linee guida, in estrema sintesi, prevedono che i compensi dovuti a tale organismo, che comprendono anche la remunerazione del professionista indicato da tale organismo ai fini del compimento delle funzioni previste dalle disposizioni citate e gli eventuali rimborsi spese, devono essere determinati sulla base dei parametri previsti da appositi articoli del decreto del ministro della giustizia del settembre 2014, n. 202, e mediante un accordo con il debitore attraverso un contratto d’opera intellettuale in base agli articoli 2230 e seguenti del codice civile. Il compenso deve essere quindi quantificato applicando all’attivo realizzato percentuali che variano, secondo scaglioni di valore crescente dell’attivo. In ogni caso, il compenso non può essere superiore al 5% dell’ammontare complessivo attribuito ai creditori per le procedure con passivo superiore a un milione di euro e al 10% per le procedure con passivo inferiore. L’INRL continua a ribadire che l’attività dei Revisori Legali potrà fattivamente contribuire a individuare gli aspetti critici, riguardanti il Codice della crisi, al fine di favorire pronti ed adeguati provvedimenti correttivi. Intanto proprio oggi, presso un albergo della capitale, si terrà l’assemblea dei delegati chiamata a rinnovare tutti i vertici dell’Inrl, che in questi ultimi quattro anni hanno affrontato con dedizione e forte senso di responsabilità, i difficili momenti legati alla pandemìa, proseguendo una intensa ed apprezzata attività volta alla rappresentanza, difesa crescita e sviluppo di una categoria professionale in continua evoluzione.