Sicilia: l’Inrl ottiene una sospensiva per la convenzione della Regione con l’Ordine dei commercialisti perchè non è legittimato a rappresentare i revisori legali


Bloccata la convenzione dei dottori commercialisti e l’Assessorato agricoltura della Regione Sicilia per la creazione di una long list di revisori legali per le attività di certificazione delle spese sostenute dalle aziende beneficiarie, nell’ambito delle domande di pagamento degli acconti e degli stati di avanzamento lavori finanziati con fondi UE, annunciata con un comunicato stampa, la cui gestione sarebbe stata affidata alla Conferenza regionale degli Ordini dei Dottori Commercialisti.

L’Istituto Nazionale Revisori Legali (INRL) associazione rappresentativa dei Revisori legali è infatti prontamente intervenuto con una articolata e circostanziata nota inviata tempestivamente alle Istituzioni regionali, ma anche al Ministro dell’Economia, alla Ragioneria generale dello Stato, alla Corte dei Conti della Regione Siciliana e alla Commissione UE, contestando la titolarità alla rappresentanza dei Revisori legali da parte degli Ordini dei dottori commercialisti, che non sono abilitati ad esercitare la professione di revisore legale, espressamente riservata dalla legge agli iscritti nell’apposito registro previsto dal D.lgs. 39/2010, istituito preso il MEF.

La annunciata convenzione con i dottori commercialisti – sostiene l’INRL – è illegittima violazione di norme imperative e dei principi di imparzialità, non discriminazione e parità di trattamento.

“Siamo intervenuti prontamente – spiega il Consigliere nazionale dell’Inrl Giuseppe Castellana – per bloccare una illegittima iniziativa che discrimina il Revisore legale, e non garantisce all’Amministrazione regionale la legittimità dell’azione amministrativa e l’esercizio della vigilanza dovuta nei modi e nelle forme di legge”

“A seguito del nostro intervento – dichiara il Presidente Ciro Monetta – sono stato contattato dalla Regione, che ha sospeso l’esecutività della annunciata convenzione, e chiesto un confronto, sinora non avvenuto. Abbiamo quindi dato mandato al nostro legale di inoltrare una formale diffida alla Regione Sicilia: non possiamo accettare di essere rappresentati dagli Ordini dei dottori commercialisti, che non hanno alcun titolo al riguardo”

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