Sulla pagina Facebook dell’Inrl, un post di un revisore informa che il 28 luglio scorso la Commissione Finanze del senato ha approvato un emendamento all’art.15 del disegno di legge ‘Delega di riforma fiscale’ che istituisce la figura del “Certificatore”, alias professionisti qualificati il cui compito sarà di attestare la corretta applicazione delle norme tributarie. Solo attraverso la certificazione del professionista qualificato l’impresa potrà infatti beneficiare di specifici vantaggi. Ci si chiede: chi saranno i professionisti qualificati? La normale logica vorrebbe che questa attività fosse proprio del revisore legale. Professione autonoma e distinta dalle altre professioni contabili che ha il compito di verificare la regolarità della tenuta delle scritture contabili e dei bilanci, attraverso un giudizio di conformità. Una società di capitale che ha un bilancio certificato da un giudizio positivo del revisore legale, assicura gli stakeholder (soci, dipendenti, fornitori, banche, amministrazione finanziaria) che i documenti contabili non presentano errori significativi e soprattutto sono esenti da frodi. Il revisore legale, inoltre, rispetto alle altre professioni contabili, deve essere indipendente, ergo, non deve avere interessi personali nella società o nell’impresa che revisiona. Solo il revisore legale può quindi assolvere in modo pieno agli scopi che la norma vuole assegnare alla figura del ‘certificatore-professionista qualificato’. Una eventuale esclusione del revisore legale tra i professionisti abilitati, salvo non sia anche commercialista o consulente del lavoro, sarebbe l’ennesima dimostrazione di un sistema-paese orientato a distribuire solo meri privilegi alle solite caste ben rappresentate nelle istituzioni legislative…