dei vertici Inrl sull’importanza del nuovo codice
Una revisione legale ancor più decisiva per le sorti delle piccole e medie imprese con l’introduzione del nuovo codice etico e di indipendenza: è quanto evidenziato dal Presidente dell’Inrl, Ciro Monetta, intervenuto al convegno promosso dal Mef sulla revisione legale ed il nuovo codice etico, che si è aperto con un breve saluto del Ragioniere Generale dello Stato Biagio Mazzotta, che ha enfatizzato il valore di questo codice per la evoluzione della professione di revisore legale ormai essenziale nel sistema-paese, a garanzia di una ‘sanità economica’ imprescindibile in questo particolare momento storico che ci vede uscire da una pandemìa, subìre le conseguenze di una guerra in Europa e fronteggiare una ondata inflattiva.
All’incontro ha preso parte anche la presidente dello IESBA (International Ethics Standards Board) Gabriela Figueiredo Dias, che ha rivolto un plauso all’Italia per aver armonizzato i dettami della revisione italiana a quanto stabilito nella regolamentazione internazionale. Nello specifico si è complimentata con il Mef e con il mondo professionale italiano per aver introdotto il nuovo codice etico e di indipendenza che richiama in molti passaggi ciò che rappresenta lo spirito e le finalità del codice internazionale: “Si tratta di uno strumento che permette ai professionisti di creare maggiore fiducia nell’informazione aziendale – ha sottolineato Figueiredo Dias – e sostenere solide relazioni commerciali, garantendo un migliore funzionamento del sistema economico nazionale. Il secondo motivo per cui sono orgogliosa di prendere parte a questo evento, è che la revisione del Codice Etico italiano concretizza l’adozione del Codice Etico IESBA in Italia, confermando l’importanza e l’adattabilità degli standard IESBA ai quadri nazionali. Inoltre, ma non meno importante, il nuovo Codice Etico italiano rappresenta una promettente iniziativa legislativa in merito a possibili evoluzioni future, come la adozione della versione completa del 2022 del Codice etico IESBA, comprese le importanti disposizioni recentemente incluse sui servizi e le commissioni non assicurative, entrate in vigore il 15 dicembre 2022, e parlano del nucleo delle disposizioni sull’indipendenza dei revisori. Lo stesso auspicio vale per la possibile adozione del provvedimento degli Enti di Interesse Pubblico (PIE). La possibile espansione di questo quadro di riferimento etico, oltre ai professionisti contabili, in grado di coinvolgere anche altri professionisti e fornitori di servizi soggetti che svolgono incarichi legati alla sostenibilità di una impresa o ente pubblico, può diventare un punto di riferimento per il sistema economico italiano. In Europa e nel vostro paese – ha proseguito Figueiredo Dias – sono tutti concordi sull’importanza dell’etica nella contabilità e nell’auditing. Meno ovvia, tuttavia, è la consapevolezza che l’effettiva attuazione e applicazione degli standard etici e di indipendenza per i revisori non è fine a se stessa, ma condizione fondamentale per garantire solide relazioni commerciali nei mercati ed assicurare il buon funzionamento dei sistemi sociali ed economici. Troppo spesso nella storia recente, i grandi crolli aziendali hanno avuto impatti drammatici sugli ecosistemi economici e sociali. Crolli che hanno scosso la fiducia nella professione contabile e sollevato interrogativi sul ruolo svolto dai contabili e revisori dei conti. E’ sempre bene ricordare che le conseguenze di tali eventi deplorevoli troppo spesso hanno comportato perdite colossali per gli investitori e hanno sconvolto il sistema economico e sociale, innescando impatti sistemici non certo marginali come l’interruzione dei pagamenti a creditori e fornitori, la perdita di posti di lavoro e il mancato rispetto degli impegni pensionistici. Le ripercussioni finali di questi crolli sono state il ritiro degli investitori dai mercati dei capitali e la privazione delle società e dell’economia di una fonte di finanziamento fondamentale.
Allo stesso modo – ha aggiunto Figueiredo Dias - quando le prestazioni del revisore sembrano contribuire a un collasso od a uno scandalo, la causa principale spesso deriva da conflitti di interesse, di indipendenza e mancanza di scetticismo professionale. In altre parole, un mancato approccio etico nell’attività di revisione. E tutto ciò, inevitabilmente, innesca un'erosione della fiducia del pubblico nelle imprese e nel valore aggiunto dell'audit. Ma oggi più che mai l’audit deve essere inteso come una linea di difesa critica che si basa sull'elemento della fiducia; e la fiducia rimane la pietra angolare di un settore imprenditoriale sano e una condizione essenziale per un sano sviluppo economico e un sistema economico e sociale sostenibile. Qualcosa, quindi, deve cambiare. Ed ecco che l’approccio etico del professionista contabile alla preparazione e alla garanzia delle informazioni aziendali è fondamentale per garantire che informazioni attendibili, di alta qualità e affidabili siano fornite al pubblico. L'asticella etica per gli affari e la contabilità, dunque è stata alzata. Ciò che prima non era oggetto di critiche da parte degli stakeholder, ora può essere percepito come inaccettabile. Il recepimento degli obiettivi di sostenibilità, inquadrati dalle Nazioni Unite nei modelli e nelle strategie aziendali, ha poi spinto questa tendenza, innescando un maggiore controllo su malgoverno, sulla corruzione, sulla concussione e sulla frode nel settore aziendale. Tale maggiore controllo è guidato dalla percezione delle implicazioni negative sui cittadini in quanto contribuenti, utenti e beneficiari di beni e servizi pubblici.”
La percezione di una preminente responsabilità dei revisori nei fallimenti aziendali deve essere messa in discussione rispetto al complesso insieme di ragioni alla base di fallimenti aziendali e alle diverse linee di difesa contro gli illeciti. Inoltre, si dovrebbe avviare una discussione più ampia sulla distribuzione delle responsabilità lungo la catena del valore delle informazioni aziendali.
Ed è poi importante garantire che la contabilità svolga un ruolo decisivo nel cambiamento della cultura aziendale, evitando così problemi di reputazione per i revisori e la funzione di revisione e ripristinando la fiducia. È dunque imperativo garantire l'esistenza di un quadro etico forte e chiaro applicabile ai revisori, che possa contribuire a migliorare la percezione della qualità e dell'efficacia della revisione. Ed è quello che accadrà con l'emanazione del nuovo codice etico e di Indipendenza e la decisione di adottare gli standard di indipendenza IESBA è in questo senso uno sviluppo cruciale. Il mio auspicio – ha concluso Figueiredo Dias - è dunque che molto presto si giunga ad una completa armonizzazione delle attività di audit e delle regolamentazioni in tutti i paesi coinvolti nell’Unione Europea, sia in ambito pubblico che privato, per dare precise garanzie anche ai mercati finanziari.”
Particolarmente apprezzato anche l’intervento del Presidente dell’INRL, Ciro Monetta che ha sottolineato come l’introduzione del nuovo codice etico e di indipendenza assicurerà una revisione legale ancor più rigorosa e decisiva per gli equilibri e gli assetti organizzativi delle PMI che sono poi la struttura portante del sistema-paese: “Ho trovato difficoltà – ha poi osservato Monetta – a rintracciare la scalabilità nell’operato di monitoraggio contabile da compiere nelle piccole e medie imprese. Personalmente ritengo poco praticabile questo concetto perché ora siamo in presenza di una responsabilità dalla quale ogni revisore legale non può certo esimersi dall’assumere, se si vuole svolgere correttamente il proprio operato. Il fatto poi che ci troviamo di fronte a piccole società che non sono strutturate, ci impone di accrescere ulteriormente l’attenzione nella nostra attività di revisione, per garantire a quella impresa una corretta gestione dei conti oltre naturalmente ad un costante monitoraggio così come previsto dalla normativa vigente.”
Di sicuro interesse anche l’intervento di Carlo Comporti, Commissario Consob che si è soffermato sulle problematiche dell’etica e dell’indipendenza negli enti di interesse pubblico, apprezzando il margine temporale dei 6 mesi per l’ attuazione dei principi etici nell’ordinamento italiano, che risultano sufficienti per adeguare e preparare il terreno nell’attività di revisione anche in ambito pubblico “La normativa sulla revisione dei conti si è evoluta come doveva. Inoltre, i recenti scandali finanziari hanno attenzionato sull’etica soprattutto riguardo gli enti pubblici e soggetti di interesse pubblico, comprese le banche. Ora si esige un giudizio fondato sulla obiettività ed occorre promuovere una cultura interna agli enti pubblici ed al comparto privato assicurando anche presidi interni al management.”
Nella seconda parte del convegno, moderata da Marcello Bessone, dirigente del Mef, si sono susseguite le testimonianze di chi, come il vice presidente Inrl Gaetano Roberto Carnessale, ha fattivamente partecipato alla Commissione presso il Mef: “Abbiamo contribuito a predisporre un codice etico e di indipendenza in linea con le esigenze del sistema-paese, con passaggi chiave che riguardano la trasparenza e la correttezza della informazione finanziaria, già richiamati nel codice dello Iesba. Poi c’è elemento soggettivo che gioca un ruolo fondamentale, oltre alle norme che vengono stabilite. Un soggetto professionale che deve seguire le procedure prestabilite e i servizi di assurance previsti. Questo ampliamento del codice etico condiviso anche da altri professionisti che intervengono nella conduzione di una impresa, è un aspetto essenziale, accanto a quello attualissimo della sostenibilità aziendale, per il futuro del nostro sistema economico.”