Dal Sole24Ore un articolo d’interesse generale nel quale viene suggerito di utilizzare al meglio le ingenti risorse del Pnrr grazie all’apporto della società civile. L’articolo 1 del Dl 13 del 2023 se ne fa carico, laddove prevede la partecipazione alla cabina di regia, ai fini della «cooperazione con il partenariato economico, sociale e territoriale» dei rappresentanti delle parti sociali, delle categorie produttive e sociali, della società civile e delle organizzazioni della cittadinanza attiva.
Eppure, è lecito chiedersi se il legislatore poteva, o potrebbe, fare di più. L’ambiziosa strategia di ammodernamento del Paese, articolata nelle sei missioni del Piano, si attualizza attraverso la partecipazione competitiva delle imprese ed enti pubblici e privati ai progetti finanziati dai bandi.
Sembra invece mancare del tutto il riferimento al principio di sussidiarietà orizzontale, inteso come modello di amministrazione «condivisa», alternativo a quello competitivo, che si sostanzia nella coprogettazione e coprogrammazione.
Modello già previsto nei rapporti tra enti del Terzo settore e pubbliche amministrazioni nell’esercizio delle funzioni di programmazione sul territorio dei servizi ed interventi di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale.
La coprogettazione, «finalizzata all’individuazione, da parte della pubblica amministrazione procedente, dei bisogni da soddisfare, degli interventi a tal fine necessari, delle modalità di realizzazione degli stessi e delle risorse disponibili; la coprogrammazione, diretta alla definizione ed eventualmente alla realizzazione di specifici progetti di servizio» (articolo 55 del Codice del Terzo settore; Dlgs 117 del 2017).
Questa disciplina secondo la Consulta (sentenza 131/2020) rappresenta una delle più significative attuazioni del principio di sussidiarietà orizzontale, grazie a «una vera e propria procedimentalizzazione dell’azione sussidiaria» sancita dall’ultimo comma dell’articolo 118 della Costituzione, secondo cui «Stato, Regioni, Città metropolitane, Province e Comuni favoriscono l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà».