Bilanci, rottamazioni, dichiarazioni: l’ingorgo fiscale è servito. Tour de force per i professionisti contabili


Da ItaliaOggi.

Rottamazione, bilanci, dichiarazioni e avvisi bonari: l’ingorgo fiscale di primavera è servito. Una serie di appuntamenti fiscali ordinari e straordinari, come le convocazioni dell’assemblee per i bilanci, la presentazione della dichiarazione iva e la trasmissione dell’istanza di rottamazione, attività rivelatasi più ostica del previsto, hanno infatti come unica scadenza il prossimo 2 maggio (essendo il 30 aprile, termine originario, domenica e 1 maggio festivo). Superata tale data poi oltre alle liquidazioni iva mensili e trimestrali da elaborare parte la campagna 730/2023 con la messa a disposizione del precompilato e l’apertura della prima finestra temporale per trasmettere i modelli.

A complicare il periodo già fiscalmente denso tanto da mandare in tilt anche l’attività degli studi professionali attualmente in affanno, c’è anche la gestione delle comunicazioni di irregolarità relative all’annualità 2020 e delle lettere di compliance per l’anno 2019 massivamente inviate in questi giorni ai contribuenti dell’agenzia delle entrate.

Le scadenze del 2 maggio (30 aprile). Inderogabilmente entro il prossimo 2 maggio i contribuenti interessati dovranno trasmettere all’agenzia delle entrate riscossione (AdER) l’istanza di adesione al quarto atto della definizione agevolata delle cartelle esattoriali.

Sebbene sia istituto ormai noto, la versione 2023 della definizione si è rivelata più complessa da gestire delle precedenti per via della modalità unicamente online sia di presentazione della domanda sia di richiesta dei prospetti, che ha generato disagi ai debitori meno informatizzati. Oltre alle questioni “tecniche” altri problemi sono stati generati dall’interazione della rottamazione 4 con la precedente definizione e soprattutto con saldo e stralcio, questioni che hanno reso necessaria in moltissimi casi un’approfondita analisi della posizione debitoria dei possibili fruitori della sanatoria.

Chiudendo il capitolo della tregua fiscale, sempre entro il 2 maggio, in conseguenza di quanto stabilito all’articolo 17 c.1 del dl 34/2023 va formalizzato anche il ripescaggio dei soggetti con avvisi di accertamento, di rettifica e di liquidazione e gli atti di recupero divenuti definitivi per mancata impugnazione nel periodo compreso tra il 2 gennaio ed il 15 febbraio 2023 e che possono effettuarne il pagamento con le sanzioni ridotte ad un diciottesimo del minimo come disposto all’articolo 1 commi 180 e 181 della legge 197/2022 (legge di bilancio 2023).

Analizzando invece gli appuntamenti “fiscali ordinari”, da effettuarsi entro fine mese (2 maggio) vi è la convocazione delle assemblee societarie per l’eventuale approvazione di bilanci relativi all’esercizio 2022 e la trasmissione della dichiarazione iva 2023 per l’anno d’imposta 2022 (effettuabile quest’ultima eventualmente anche nei successivi 90 giorni successivi alla scadenza corrispondendo le sanzioni previste).

Avvisi bonari e compliance. Da fine marzo scorso l’agenzia delle entrate sta trasmettendo ai contribuenti che hanno omesso o versato tardivamente le imposte relative all’annualità 2020 le comunicazioni di irregolarità in cui si chiede il versamento del dovuto arretrato corrispondendo anche interessi e sanzioni ridotte (contenute ulteriormente anche grazie alle definizione degli avvisi bonari). Le somme richieste, se effettivamente dovute, devono essere versate entro 30 giorni dal ricevimento della comunicazione per cui gli atti vanno analizzati entro lo stesso lasso temporale. Tempi più lunghi invece sono concessi per le compliance relative all’annualità 2019. In questo caso infatti il termine non è fissato ma qualora l’atto presenti effettivamente una rettifica da operare, è possibile fruire delle sanzioni ultraridotte ridotte utilizzando il ravvedimento operoso speciale entro il prossimo 30 settembre.

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