Terzo settore e fisco: per il Ministro del lavoro Calderone dialogo aperto con la UE e le professioni. Uniti si vince.


Intervento mirato quello del Ministro del Lavoro Marina Calderone ad un convegno organizzato dall’Ordine dei dottori commercialisti sul Terzo Settore, e riportato ampiamente dal Siol24Ore in un articolo di Maria Carla De Cesari.

«Il ministero del Lavoro è impegnato a proseguire e concludere la procedura per l’autorizzazione europea sul nuovo regime fiscale per il terzo settore. È indispensabile dare certezze agli enti». Il ministro del Lavoro, Marina Calderone, ha aperto, ieri a Roma, il convegno promosso dal Consiglio nazionale dei dottori commercialisti in collaborazione con l’Ordine di Roma e con Terzjus, l’osservatorio sul terzo settore.

Nella sala di 400 posti piena il ministro ha sottolineato il rapporto di colleganza condiviso con il pubblico. «Per 17 lunghi e bellissimi anni sono stata presidente del Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro. Sono una professionista prestata a una funzione di Governo, faccio volentieri questo sacrificio al servizio di un bene più alto».

Marina Calderone, nel suo intervento, ha insistito sulle analogie tra «professione e mondo del terzo settore: tra gli elementi comuni la sussidiarietà e l’interesse generale».

«La riforma del terzo settore – ha detto ancora Calderone – è centrale perché l’azione efficace ed efficiente degli enti aiuta le persone più fragili. Tra l’altro il terzo settore sarà un cardine del progetto del Governo per contrastare la povertà. Accompagnatemi in un percorso non semplice: uniti si vince».

Il terzo settore è dunque una «famiglia» delimitata all’interno del più ampio mondo non profit. I 1.400 enti che hanno risposto alla survey proposta per il secondo Rapporto Terzjus hanno lamentato un certo grado di complessità e adempimenti un po’ onerosi. Tuttavia, ha ricordato Luigi Bobba, presidente di Terzjus, il Registro unico del terzo settore riceve una media di 1.400 richieste al mese per l’iscrizione di nuove realtà. Segno, in controluce, delle aspettative da parte di un mondo composito, fatto per larga parte da piccoli enti, che scommettono sulla trasparenza e sulla responsabilità nei confronti degli stakeholder.

I relatori hanno ricostruito le varie tessere del Codice: dall’iscrizione al registro e la procedura notarile per ottenere la personalità giuridica ai principi del nuovo fisco premiante soggetto all’autorizzazione Ue.

Nel Registro unico sono trasmigrate (dati al 12 febbraio) 91.727 posizioni che corrispondono a 59.115 enti iscritti, i dinieghi sono stati 5.902 e le posizioni ritirate 8.591. Gli enti in trasmigrazione che necessitano di integrazione del “dossier” sono 15.095. Quelli iscritti per decorrenza dei termini sono poco più di 16mila.

Da fine 2021 le istanze di nuova iscrizione sono state 19.914: le accettazioni sono state 10.382 e i dinieghi ammontano a 1.220.

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