Giustizia tributaria, allarme sedi che scarseggiano su tutto il territorio


Sul Sole24Ore di oggi un articolo di Maria Carla De Cesari sulla giustizia tributaria.

Gli effetti della legge di riforma della giustizia tributaria, la 130/22, per quanto riguarda il pensionamento dei giudici, sono stati rinviati di un anno dal decreto Milleproroghe. Nonostante questo, le Corti di giustizia devono già fare i conti con la riduzione dei giudici e con la chiusura di molte sezioni. In parallelo, come evidenziato su «Il Sole 24 Ore» di lunedì 30, il concorso per arruolare nella giustizia tributaria magistrati ordinari si annuncia come un appello inascoltato.

Il vice ministro alle Finanze, Maurizio Leo, che ha annunciato un intervento correttivo anche sul processo tributario attraverso la delega di riforma fiscale (attesa per fine mese o inizio marzo), si trova a fronteggiare una situazione complicata. La giustizia tributaria non risulta appetibile ai magistrati ordinari, come dimostrano i risutati del concorso per il quale sono arrivate finora meno di dieci domande.

Alla base ci sono probabilmente perplessità sulle prospettive di carriere e compensi che non sono considerati adeguati: un presidente di commissione ha un compenso fisso (compresi gli 80 euro riconosciuti come spese di informatizzazione) di 495 euro mensili, a un giudice toccano 391 euro.

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