Tra la ‘pioggia’ di emendamenti in arrivo la norma ‘salva-bilanci’


Su italiaOggi una importante anticipazione sugli emendamenti: In arrivo una norma salva bilanci: le perdite generate delle società di capitali nelle annualità dal 2020 al 2022 potranno essere capitalizzate ed ammortizzate in 10 anni in modo da incrementare il patrimonio netto dei fruitori della disposizione. Garantita anche la neutralità fiscale per le trasformazioni in società tra professionisti (STP) e società tra avvocati (STA) ora considerate invece operazioni “realizzative” tassabili. Pronta anche la cancellazione di alcuni microtributi come l’imposta sostitutiva sulla rivalutazione del TFR e quella di registro (ipocatastali comprese) per i contratti di leasing sugli immobili. Sale da 2 a 5 milioni il limite massimo di crediti d’imposta compensabili per le imprese che effettuano cessioni di beni o prestazioni di servizi nei confronti della PA con il meccanismo dello split payment. Maxi proroga per i “cervelli” che rientrano in Italia con un nucleo composto da almeno tre figli minorenni e che potranno fruire del regime agevolato di tassazione fino all’anno imposta successivo a quello di compimento dei 18 anni del figlio più piccolo. Questi sono alcuni degli emendamenti in materia fiscale contenuti nel fascicolo dei segnalati per la legge di bilancio 2023 alla Camera.

Tra gli emendamenti presentati spicca un intervento salva bilanci che permetterà alle società di capitali di capitalizzare in una posta dell’attivo, tra le immobilizzazioni immateriali, e poi ammortizzare in 10 anni, in deroga a quanto disposto dagli articoli 2446 e 2447 del codice civile, le perdite risultati dal bilancio d’esercizio depositato al registro imprese e relativo agli anni 2020, 2021 e 2022.

Come specificato nell’emendamento la deduzione delle quote di perdita avverrà sempre nel limite massimo dell’80% dell’utile generato.

Neutrale la trasformazione in STP e STA. Arriva la neutralità fiscale per le operazioni di trasformazione in società tra professionisti (STP) o società tra avvocati (Sta) ora considerate realizzative. A queste tipologie di operazioni si applicherà quindi il regime di neutralità ai sensi dell’articolo 170 del DPR 917/1986 a condizione che i beni, i crediti e le attività permangano, dopo la trasformazione, nella sfera commerciale della società.

Via i microtributi. Se l’emendamento verrà approvato dal 1 gennaio 2023 verranno aboliti i diritti di contratto sul risone, relativi alle campagne di commercializzazione, determinati annualmente dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, l’imposta per l’attività di raccolta di prodotti selvatici non legnosi e l’imposta per l’ottenimento delle patenti di guida per i veicoli delle categorie B e C1. In abrogazione anche le imposte di registro, ipotecaria e catastale applicate al contratto di leasing, di cui all’articolo 1, commi 15 e 16, della legge 13 dicembre 2010, n. 220 e l’imposta sostitutiva sulla rivalutazione del trattamento di fine rapporto di lavoro, di cui alla legge 29 maggio 1982, n. 297.

Dall’opposizione emendamenti contro il forfettario. Sotto attacco di emendamenti incrociati l’ampliamento del regime forfettario ad 85mila euro. In entrambe le modifiche proposte, una da Azione l’altra dal Movimento 5 Stelle, l’ampliamento viene sostituto da uno scivolo agevolato in caso di passaggio dal regime forfettario a quello ordinario. In un caso la proposta è quella di applicare per i due periodi d’imposta successivi al superamento della soglia dei 65mila euro (quella attualmente prevista), ma entro gli 85mila euro, un’imposta opzionale e sostitutiva (ancora da definire ma sicuramente maggiore rispetto l’attuale 15%) che accompagni gradualmente il contribuente al rientro nel regime ordinario. La seconda invece, definita “easy tax”, si applicherebbe nell’annualità in cui è avvenuto splafonamento dei 65mila euro ed a patto che non si siano superati i 100mila euro e prevede un’imposta sostitutiva opzionale maggiorata del 25%.

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