I soldi del Pnrr dovranno essere usati con attenzione, oculatezza e trasparenza. Non soltanto perché la Corte dei Conti vigilerà su sprechi, frodi, conflitti di interesse: le misure che verranno prese nei prossimi mesi saranno decisive per lo sviluppo economico e persino per la tenuta sociale. “Il periodo è molto complesso. Tutto è caratterizzato dal Pnrr e noi siamo impegnati a garantire che possa essere attuato con efficacia, efficienza e speditezza”, dice il presidente della Corte dei conti Guido Carlino, da Torino durante il convegno per celebrare i 160 anni dall’istituzione della Corte, ospitato nella sontuosa ‘Sala degli Svizzeri’ di Palazzo Reale alla presenza del Capo dello Stato, Sergio Mattarella.
“La Corte dei conti ha rivestito e riveste un ruolo essenziale nell’ordinamento” – afferma il Giudice – in quanto all’epoca della sua istituzione “venne ritenuta necessaria per soddisfare il bisogno di una buona amministrazione finanziaria”, tanto che nel progetto di legge con cui fu istituita, la Corte “è stata definita quale ‘longa manus’ del Parlamento ovvero ‘occhio della legislatura””.
“Alla Magistratura contabile è stata riconosciuta autonomia e indipendenza, tema di estrema attualità”, sottolinea Buscema, spiegando che “l’assenza di qualsiasi rapporto di subordinazione verso gli organi della pubblica amministrazione è garanzia essenziale sia per la tutela dell’interesse patrimoniale indisponibile dell’ente pubblico, che non assume la veste di parte in causa nel giudizio, sia per una effettiva imparzialità nei riguardi dell’operatore pubblico”.
“La sinergia tra la funzione giurisdizionale e quella di controllo della Corte dei conti, ulteriormente potenziata, oggi, con l’entrata in vigore del nuovo Codice di giustizia contabile, si è consolidata negli anni in un disegno unitario a tutela degli interessi erariali e, conseguentemente, dei cittadini”, prosegue Buscema, notando che “la richiesta di legalità e di trasparenza nell’utilizzo delle risorse pubbliche che viene dalla collettività ha spinto nel tempo il legislatore a prevedere sempre nuove tipologie di controlli, anche ai fini dell’accertamento di eventuali deviazioni dall’interesse pubblico”.
“È di tutta evidenza che un uso legittimo delle sostanze pubbliche, senza sprechi, senza distorsioni, permette alla pubblica amministrazione di erogare una maggiore quantità di servizi e che una corretta gestione delle risorse umane, finanziarie, strumentali, realizzabile attraverso una maggiore responsabilizzazione dell’operatore pubblico, consente di erogare servizi qualitativamente migliori a tutto vantaggio della collettività, del suo benessere”, afferma il Giudice, aggiungendo che la Corte è “l’Organo che, proprio attraverso la complessità ed eterogeneità delle sue funzioni, può soddisfare quell’esigenza di garanzia di buona amministrazione finanziaria che ancora oggi, o forse ancor più oggi rispetto al passato, è avvertita come essenziale in un ordinamento democratico”.
A parlare apertamente di “coesione sociale a rischio” davanti al Presidente della Repubblica è Stefano Lo Russo, sindaco di Torino: “Bisogna dare risposte alle grandi questioni che scuotono il nostro Paese. Servono misure vigorose che pongano al centro la questione cruciale del lavoro. E serve un senso di responsabilità condiviso di tutto il sistema pubblico”. “Le istituzioni devono lavorare fianco a fianco”, sottolinea il presidente del consiglio regionale, Stefano Allasia. Lo Russo si rivolge a Mattarella anche per rilanciare una questione che sta a cuore degli amministratori locali: “Sono le responsabilità personali dei sindaci sul piano penale, civile, contabile, che sono davvero fuori misura. E’ un tema che andrebbe affrontato dal legislatore con urgenza e pragmatismo, uscendo finalmente dalla retorica populista e demagogica degli ultimi anni.