PNRR: un terzo dei decreti attuativi ancora da emanare. Col governo dimissionario possibili rallentamenti


Su ItaliaOggi il punto sul PNRR. Si attestano a quota 54, sui 153 totali previsti, i decreti attuativi ancora da emanare nell’ambito delle azioni previste dal Pnrr. In particolare, sono 17 i decreti attuativi non ancora emanati nonostante sia già stata superata la data ultima prevista per la pubblicazione mentre sono 37 quelli per cui non è indicata una specifica data entro cui debbano essere pubblicati oppure la scadenza non sia ancora stata superata. È quanto rileva il focus della Fondazione Openpolis “Il Pnrr e il tema dei decreti attuativi mancanti”, elaborato nell’ambito dell’osservatorio istituito per verificare l’attuazione del Pnrr, secondo cui le dimissioni del governo Draghi potrebbero comportare rallentamenti in quanto, nonostante sia rimasto in carica per il disbrigo degli affari correnti, il margine di intervento risulta limitato non avendo più una piena legittimazione politica. Come fanno notare gli analisti, spesso la mancanza dei decreti attuativi blocca l’erogazione di risorse cospicue nonostante queste siano già state stanziate. L’importanza delle norme di secondo livello. Nell’ambito dell’attuazione del Pnrr, gli esperti della fondazione evidenziano l’importanza della pubblicazione dei decreti attuativi, ossia le norme di secondo livello che contengono le indicazioni operative di dettaglio indispensabili per dare concreta applicazione alle riforme previste dal piano. In tale direzione, molte questioni rimaste insolute dovranno essere affrontate dalla maggioranza che uscirà dalle urne il prossimo 25 settembre. Infatti, in base alle elaborazioni effettuate dagli esperti, alla data del 26 agosto scorso 54 su 153 decreti attuativi legati alle misure legislative del Pnrr ancora non sono stati pubblicati. E sono 13 su 17 gli atti aventi forza di legge che richiedono la pubblicazione di almeno un decreto attuativo. Nel report si precisa che in alcuni casi le riforme contenute nel Pnrr non prevedono una specifica scadenza per la pubblicazione dei decreti.

Palazzo Chigi

Si attestano a quota 54, sui 153 totali previsti, i decreti attuativi ancora da emanare nell’ambito delle azioni previste dal Pnrr. In particolare, sono 17 i decreti attuativi non ancora emanati nonostante sia già stata superata la data ultima prevista per la pubblicazione mentre sono 37 quelli per cui non è indicata una specifica data entro cui debbano essere pubblicati oppure la scadenza non sia ancora stata superata. È quanto rileva il focus della Fondazione Openpolis “Il Pnrr e il tema dei decreti attuativi mancanti”, elaborato nell’ambito dell’osservatorio istituito per verificare l’attuazione del Pnrr, secondo cui le dimissioni del governo Draghi potrebbero comportare rallentamenti in quanto, nonostante sia rimasto in carica per il disbrigo degli affari correnti, il margine di intervento risulta limitato non avendo più una piena legittimazione politica. Come fanno notare gli analisti, spesso la mancanza dei decreti attuativi blocca l’erogazione di risorse cospicue nonostante queste siano già state stanziate.

L’importanza delle norme di secondo livello. Nell’ambito dell’attuazione del Pnrr, gli esperti della fondazione evidenziano l’importanza della pubblicazione dei decreti attuativi, ossia le norme di secondo livello che contengono le indicazioni operative di dettaglio indispensabili per dare concreta applicazione alle riforme previste dal piano. In tale direzione, molte questioni rimaste insolute dovranno essere affrontate dalla maggioranza che uscirà dalle urne il prossimo 25 settembre. Infatti, in base alle elaborazioni effettuate dagli esperti, alla data del 26 agosto scorso 54 su 153 decreti attuativi legati alle misure legislative del Pnrr ancora non sono stati pubblicati. E sono 13 su 17 gli atti aventi forza di legge che richiedono la pubblicazione di almeno un decreto attuativo. Nel report si precisa che in alcuni casi le riforme contenute nel Pnrr non prevedono una specifica scadenza per la pubblicazione dei decreti.

Lo stato dell’arte. Oltre agli investimenti, l’Italia è chiamata a portare a conclusione anche 63 riforme normative per modernizzare e rendere più equo ed efficiente il sistema paese. Dal 2021 ad oggi sono 17 in totale gli atti aventi forza di legge approvati da governo e parlamento per dare attuazione al Pnrr e alle misure in esso previste. In dettaglio, i decreti legge sono lo strumento a cui finora si è fatto più ricorso (9), seguono le leggi delega (4) a cui poi dovrà seguire la pubblicazione di un numero variabile di decreti legislativi e le leggi ordinarie (3, comprese le leggi di bilancio per il 2021 e il 2022). La misura che richiede il maggior numero di atti di secondo livello è il Dl Pnrr bis (32/2022). Il decreto, pensato principalmente per velocizzare il raggiungimento delle scadenze previste per il secondo trimestre del 2022, richiede 38 decreti attuativi, di cui solo 10 sono già stati pubblicati. Al secondo posto, sia per numero di decreti attuativi totali richiesti che mancanti, il Dl 152/2021, misura introdotta per rispettare le scadenze previste per il quarto trimestre del 2021. In questo caso le attuazioni richieste sono 35, di cui 10 ancora mancanti. Al terzo posto il Dl 77/2021 con 27 attuazioni richieste di cui 9 ancora da pubblicare.

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